“Navigare necesse est, vivere non necesse ”
Secondo la tradizione Pompeo pronunciò queste parole di
fronte all’esercito romano quando, nel corso di una tempesta, i soldati si
dimostrarono contrari a trasportare via mare il grano delle province a Roma.
La necessità di navigare supera la necessità di preservare la propria vita.
Il bisogno di spiegare le vele verso il mare aperto, a
prescindere dalle condizioni meteo avverse o dalle imprevedibilità con cui ci
si scontra. Bisogna farcela.
Così l’Italia si trasforma in un vascello e con Lei gli italiani diventano
ciurma. Una grande nave, nel mezzo di
quotidiane burrasche, volta a raggiungere “arcipelaghi dove far fiorire a
papaya i virgulti del benessere, della salute”.
Ma come raggiungere la costa?
“Tutto quel che ha da navigare necessita di una spinta corale, volitiva e organizzata, sennò anche le mani salde sul timone non giovano”.
È necessario agire come marinai che, bagnati fradici, perseverano e osano. L’obiettivo è l’approdo, costi quel che costi. L’urgenza di solcare l’Anno Nuovo supera la necessità di sopravvivere.
Non ci resta che sperare nel favore degli alisei e procedere impavidi verso la meta.
(Elisa Andrea Basso)