Nella notte di San Giovanni,
attorno ai fuochi e ai misteri,
tra le Donne della Terra
per gli Uomini di Domani
in ricordo di una Stella del Sud.

Maria Sofia di Baviera.
In lei, bellezza e dignità sopravvissero oltre il Tempo.
Al di là dell’esilio, fedele al Suo Popolo.

Appassionata di caccia.
Guidatrice di cavalli,
compagna di conquistatori,
indusse ammirazione anche tra i suoi nemici.
Aquiletta Bavara” (Gabriele D’Annunzio) 

Terza figlia del duca Massimiliano Giuseppe di Baviera e della principessa Ludovica di Baviera, sorella di Sissi, si distingueva per l’indole dinamica e grintosa.

“Noi, le cinque figlie del duca Max, le “Wittelsbacher Schwestern”, dalle radici della nostra terra, pigliammo tutte il volo: Elisabetta (Sissi) diventò imperatrice d’Austria, Elena diventò principessa di Thurn und Taxis, Matilde sposò Luigi conte di Trani, Carlotta il duca di Alençon”.

Lei, l’8 gennaio 1959 sposò Francesco II di Borbone, divenendo Regina del Regno delle Due Sicilie.

Ma, diversamente dalle sorelle, continuò a inseguire la bellezza della Vita, resistendo tenacemente alla morte.

Nella notte fra il 5 e 6 maggio 1860 la spedizione dei Mille era iniziata da Quarto e gli ideali risorgimentali sabaudi, volti all’unificazione italiana e alla conquista del Regno delle Due Sicilie, dilagavano rapidamente, trovando appoggio nei contadini volontari, ai quali Garibaldi aveva promesso la spartizione delle terre.

«Piuttosto che stare qui, amerei morire negli Abruzzi in mezzo a quei bravi combattenti.»
(Maria Sofia durante l’assedio di Civitella del Tronto)

Il 13 febbraio 1861, l’assedio di Gaeta.

Mentre il marito si guadagnava il dispregiativo di Franceschiello, Lei incoraggiò i soldati borbonici, distribuì medaglie con coccarde colorate da lei stessa confezionate. Offrì cognac, cioccolata e sigari ai suoi combattenti. Indossò un costume maschile e dalla Fortezza diede personalmente il tiro dei cannoni contro i soldati di Vittorio Emanuele II, per dare esempio ai suoi artiglieri. “Spericolata, amante del rischio e, pervasa da una vena di eroica follia, la giovane sovrana si muoveva fra soldati e cannoni come un pesce nell’acqua” (Arrigo Petacco).
E quando il cibo iniziò a scarseggiare, tifo e freddo debilitarono i soldati, Ella prese a recarsi in visita ai feriti negli ospedali di guerra.

Venne ritratta nuda da Antonio Diotallevi e Costanza Vaccari, i quali, manipolando l’immagine del volto della regina sul corpo di una prostituta, avevano tentato la diffamazione. Ma lo spirito combattivo la consegnarono alla Storia come la “Regina soldato sui bastioni di Gaeta” (Marcel Proust).

Anche dopo l’esilio rimase vicina ai suoi Uomini: durante la Grande Guerra aveva l’abitudine di visitare i campi di militari italiani in prigionia in Germania, cui donava libri e cibo, mantenendo celata la propria identità.  «…Fra quei soldati laceri ed affamati, lei cercava i suoi napoletani. Distribuiva, come a Gaeta, bons bons e sigari» (Arrigo Petacco).

Per ogni compleanno, il 4 ottobre, si faceva spedire dai pochi fedeli napoletani una cassetta di maccheroni, con cacio e conserva. Sul pacchetto, la scritta “Liebesgaben”, “dono d’amore”, affinchè la dogana tedesca non aprisse i pacchi di strenne. Parola straniera, misteriosa, che apriva le frontiere lontane, omaggio per la Regina di un Tempo.

“Le monde c’est fou. Non c’è modo di guarirlo.
Ogni generazione ripete gli errori delle generazioni precedenti, prendendoli per clamorose novità.
Tutte le dinastie sono destinate a finire
(Maria Sofia, durante una delle Sue ultime interviste)

Sopravvivere al Tempo, per i poveri uomini che hanno bisogno di ideali verso cui tendere.
Stelle verso cui rivolgere lo sguardo.

“Sul viso, il riso di bambina.
I grandi sdegnosi sono propensi al riso: è, in essi, una attitudine di difesa contro la vita. Donna senza età, che colpita dalla sciagura della sua casa, confidando nella giustizia degli dèi, lieta e orgogliosa della propria bellezza che non può essere tolta ai poveri uomini, loda i disegni del fato”. (Giovanni Ansaldo, 1924)

Nella notte di San Giovanni,
attorno ai fuochi e ai misteri,
tra le Donne della Terra
per gli Uomini di Domani
nella speranza di conoscere nuove Stelle del Sud.

Stella del Sud – Franz Xaver Winterhalter, 1860. Olio su Tela.
(Minneapolis Institute of Art – Minnesota, USA)

Medaglia 1861,in Argento in omaggio a Maria Sofia
Medaglia “LIEBE / MUTH / TREUE” (amore, coraggio, fedeltà). 1861, Friedrich Brehmer.

Castello di Possenhofen, sul lago di Starnberg, Baviera.



Sitografia
https://storienapoli.it/2020/12/24/maria-sofia-intervista-savoia/
https://www.eleaml.org/sud/borbone/maria_sofia.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Sofia_di_Baviera
https://www.gogmsite.net/new-content/maria-sofia-en-un-cuadro-at.html
https://laspadadidamocle.com/2017/06/29/maria-sofia-di-baviera/
https://www.ilmattino.it/napoli/cultura/maria_sofia_borbone_regina_napoli-6448880.html

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