Erica Poli e Maurizio Grandi

29 febbraio 2020

L’ultimo giorno di febbraio che esiste solo ogni quattro anni.

Un tempo fantasma, un giorno che esiste e non esiste.

Essere o non essere, il dubbio e la paura atavica di Amleto che alla fine lo uccide e quest’anno si è fatta così concreta. Siamo a circa una settimana dall’ordinanza che in poche righe e pochi attimi ci ha trascinati dalla normalità all’emergenza.

Curiosa Sincronicità che tutto sia accaduto a ridosso del Carnevale e del giorno, il 29 febbraio, dedicato alle Malattie Rare.

“Semel in anno licet insanire”: una volta all’anno si può impazzire, tradizionalmente a Carnevale, prima del tempo della preghiera, della penitenza, del digiuno. Quest’anno abbiamo avuto una occasione di follia molto particolare, proprio da anno bisestile, leggendariamente collegato a sorti funeste, comprese le epidemie. Curioso che l’unico popolo che attribuisce fortuna ed abbondanza all’anno bisestile, sia proprio quello Cinese.

E il Carnevale Ambrosiano, che l’agiografia di Sant’Ambrogio narra si prolunghi proprio per via di una pestilenza che aveva impedito alle genti di festeggiare… questa volta spazzato via dal virus che viene dall’Estremo Oriente, come tanti altri patogeni, non solo la recente SARS, protagonisti di altrettante epidemie nel passato recente e anche in quello lontano.

E la psicosi ha inizio: le bufale di vario genere, i complottismi, lo sciacallaggio dei supermercati, la corsa alle mascherine e alle confezioni di amuchina, vendute a peso d’oro su Amazon.

E anche l’ironia di chi propone lo scambio dell’ultimo IPhone con il flacone del disinfettante per le mani.

Persino i pareri sanitari si contraddicono, e quelli politici trovano un nuovo argomento per il conflitto, nel tormentone quarantena si quarantena no.

E le malattie rare?

Il 50% ha una componente neurologica e coinvolge il sistema nervoso centrale, il sistema nervoso periferico, il muscolo, richiedendo un approccio multidisciplinare (Antonio Federico, Neurological Science).

Neurologici ed oncologici… i Malati in cerca d’autore.

I sarcomi con la loro declinazione genetica e molecolare, raccolti in un unico cappello diagnostico, ma non standardizzabili. Nessuna linea guida é in grado di definirne l’infinità di varietà e di variabili.

Imponendo una ricerca sempre più aperta per una sfida tutta aperta. Soprattutto libera e fuori dagli schemi.

E, se ci si bada, tanto le patologie oncologiche quanto quelle neurologiche sono in realtà patologie ambientali, strettamente collegate al contesto di vita e alla salute dell’ambiente, sorrette da meccanismi biofisici, oltre che biochimici, che vedono un ambiente mutato diventare mutageno, un ambiente malato far ammalare come fattore epigenetico il cuore della cellula.

29 febbraio, giù la maschera: il Coronavirus ci parla in fondo della sofferenza di tutto il pianeta, che si riverbera nelle galassie di neuroni e nei soli dei nuclei cellulari.

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