Le creme solari agiscono attraverso filtri chimici (ossibenzone, ottinoxato, octocrilente), sostanze che deviano i raggi ultravioletti (UVB e UVA) creando danni all’ambiente marino:
• provocano malformazione nelle larve dei molluschi;
• alterano lo sviluppo delle alghe;
• danneggiano il sistema riproduttivo e immunitario dei ricci;
• sbiancano i coralli e ne rallentano la crescita
(una sola goccia in 4,3 milioni di litri d’acqua è letale per i coralli).
Oggi, 14mila tonnellate di creme solari finiscono nei mari ogni anno, portando ad un aumento di titanio del 20% solo nel mar Mediterraneo. Restare sul bagnoasciuga non basta a tutelare il nostro ecosimstema: tracce di inquinanti vengono disperse nell’aria attraverso creme spray e negli scarichi con la doccia, che arrivano al mare. Il fenomeno è talmente esteso che residui di creme solari sono state trovate anche nelle nevi del Polo Nord. (Archives of Environmental Contamination And Toxicology, 2015)
Sono da preferire creme e oli di origine vegetale tra cui albicocca, melagrana, burro di karité, olio di girasole, olio di riso, olio di semi di canapa, aloe vera, prestando attenzione alla provenienza delle materie prime da filiere controllate. Ma anche creme di origine minerale, a base di biossido di titanio o ossido di zinco.
Il suggerimento è controllare che il packaging sia sostenibile (laddove non vi è il vetro, bioplastiche), per ridurre l’impatto sull’inquinamento e sul rilascio di PVC nel soluto.
L’Avene è l’unica azienda ad aver oltrepassato l’esame qualitativo. (Altroconsumo)
Nel 2020 Palau è stato il primo paese al mondo a vietare le creme solari Reef-toxic, seguito dalle Isolee Hawaii e dall’Isola caraibica di Bonaire.
E’ importante ricordare che per una buona e sana esposizione al sole sono da evitare le ore centrali della giornata, quando i raggi sono perpendicolari alla terra e, quindi, più intensi e aggressivi. Essere già abbronzati non costituisce una protezione sufficiente per la protezione solare UVA+UVB.
Auguri di buona estate.
Davanti ad un buon libro, sotto un albero, al fresco della brezza marina, nel silenzio della mattina e tra i colori rosati della sera.
