- Persistenza del SARS-CoV-2 (frammenti e proteina spike)
da 3 mesi a 230 giorni dopo l’infezione primaria:
– tratto respiratorio e mucose olfattive,
– sistema nervoso centrale,
– sistema cardiaco,
– reni,
– tratto gastrointestinale (enterociti intestinali),
– muscoli,
– linfonodi.
(La proteina spike trova rifugio in intestino e cervello,
ricchi di grassi, che ne impediscono il completo smaltimento,
elidendo il sistema immunitario).
2. Riattivazione di altri virus (Epstein-Barr – EBV, Zoster).
3. Autoimmunità innescata dal virus.
4. Infiammazione cronica e danno tissutale persistente:
– citochine/chemochine pro-infiammatorie
(IFN, IFN-β, IFN-γ, IFN-λ e IL-6,TNF, CCL11), PTX3,
– attivazione di cellule T auto-reattive citotossiche,
– eliminazione dei linfociti,
– attivazione delle cellule mieloidi.
5. Formazione di microtrombi:
– Il fibrinogeno coagula in forma “amiloide”:
la fibrina resiste alla fibrinolisi,
– attivazione delle lectine.
6. Danni al Sistema Nervoso:
– neuroinfiammazione,
– nebbia cerebrale,
– disregolazione delle cellule gliali;
– reattività microgliale con perdita di neurogenesi
e di assoni mielinizzati
– demielinizzazione.
7.Riduzione dell’espressione delle proteine ribosomiali
8.Disfunzione mitocondriale
9.Disfunzione endoteliale
10.Disgregazione metabolica e Disgregazione autonomica
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Riferimenti
https://www.nature.com/articles/s41418-022-01052-6