“Vola la farfalla impazzita, sfiora sorridendo la vita..”
cantavano Johnny Dorelli e Paul Anka al festival di Sanremo.
Un brano di Mogol e Battisti. In realtà la farfalla non è impazzita. Vola seguendo imperscrutabili logiche e disegni.
Non a caso il nome greco era psyche’, con un evidente collegamento con l’anima umana. Un piccolo insetto che è il simbolo della libertà celebrata anche nel romanzo autobiografico di Charriere, Papillon, poi trasformato in un famoso film.
Ma la farfalla è anche la metafora di una esistenza umana che muta di continuo. Anche se, in realtà, non tutti gli uomini riescono a superare la fase di bruco per diventare compiutamente farfalle. Dall’oscuro colore del bruco alla fantasia dei colorì della farfalla che, con il suo volo, allieta e rasserena.
Simbolo di libertà ma anche di caducità, di precarietà.
Come superare il terrore di rinunciare alla condizione di bruco quando si ha la consapevolezza che la vita da farfalla sarà estremamente breve.
In realtà la farfalla sopravvive mediamente per circa un mese, con esemplari che volano solo per poche ore ed altri che arrivano ad un anno di vita. Un tempo comunque breve, troppo breve per l’uomo che ha paura di uscire dal bozzolo e di imparare a volare.
Meglio restare bruchi, al riparo, senza sogni. Senza colori.
Una vita grigia e lunga, al riparo dai raggi del sole e dai predatori attirati dai colori sgargianti.
La libertà è un rischio, ha un costo.
Ma se, in natura, il bruco si trasforma e affronta libero il poco tempo a disposizione per allietare il mondo con il suo fantastico volo multicolore, tra gli umani la mutazione avviene sempre più di rado. Occorre coraggio ed il nuovo mondo del pensiero unico obbligatorio non ama i coraggiosi. Non ama il volo libero, i colori, la fantasia. Perché sono pericolosi sintomi di una potenziale capacità di pensiero e di dissenso.
Meglio il bruco, dunque, inutile e non pericoloso nel suo stato.
Ma anche il volo della farfalla deve rispettare regole ben precise.
Se prevale l’hybris, la farfalla rischia di avvicinarsi troppo al sole, alla luce di una lampadina, a una fiamma.
Troppo vicino al Sole come Icaro. E allora non basta la fantasia per evitare che il sogno di libertà si infranga sugli ostacoli del mondo.

Augusto Grandi

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