Fitoterapia é etnomedicina, antropologia medica. Non è medicina non convenzionale …

In un tempo di confusione crescente non si fa distinzione tra medicina tradizionale radicata nella cultura e ogni fantasia o nuovo ritrovato del mercato della guarigione. Se il termine Medicina può andare verso quello di wellness, non vuol dire banalizzarlo o renderlo superficiale, ma approfondirlo.

La fitoterapia è una branca della farmacologia basata sulla somministrazione in forme predosate (capsule,compresse,soluzioni,bustine,ecc) di droghe o preparazioni vegetali, singole o in combinazione multipla, dove per droghe si intendono piante, funghi o licheni,in parte o interi integri, tagliati, frantumati o spezzettati,freschi o essiccati e per preparazioni le sostanze ottenute dalle droghe sottoposte a processi di estrazione con solventi, distillazione, spremitura, polverizzazione o altri sistemi di frazionamento.

La sua azione  Se dipende da modificazioni esercitate da determinati costituenti su specifici processi biochimici o su equilibri chimici o fisici ambientali, di organi o apparati dell’organismo.
L’efficacia e/o la sicurezza della fitoterapia dipende dalle dosi somministrate,dalla durata di trattamento, da particolari condizioni degli utenti (gravidanza, allattamento, presenza di determinate malattie), somministrazione contemporanea di altre medicine(interazioni farmacologiche)  o particolari attività (guida di autoveicolo).

Come pianta medicale si intende ogni vegetale che contenga in uno o più dei suoi organi, sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici o preventivi, che sono precursori di emisintesi chemioterapiche (OMS).

I farmaci sono sostanze chimiche che hanno capacità di determinare una o più variazioni funzionali,se introdotte in organismo vivente (OMS),

-le piante contengono molecole dotate di attività funzionale:

-le piante sono contenitori di farmaci.

Una sostanza naturale è figlia diretta o indiretta della fotosintesi, la fabbrica di assemblaggio di carbonio,idrogeno ed ossigeno a partire da luce,acqua ed anidride carbonica, ovvero terra,pioggia (acqua),sole(fuoco) ed aria: la struttura di una sostanza naturale si basa su uno scheletro idrocarburicoche sfrutta la stabilità dei suoi legami, più o meno ricco di gruppi funzionali ossigenati o azotati, che forniscono la necessaria parte instabile o reattiva.
La droga agisce selettivamente su alcuni nostri recettori in modo dose dipendente con un crescendo di effetti in relazione alla quantità impiegata.
Le sostanze naturali sono tali in quanto fattori di un sistema chimico che le ha prodotte e le utilizza: il fitocomplesso.

Il principio attivo vegetale, (sebbene identificabile con una esatta struttura molecolare) viene prodotto dalla pianta per agire fisiologicamente in associazione con diverse altre molecole,che assicurino reattività, conservazione, veicolazione, solubilità, biodisponibilità.

Studiando l’attività di una specie vegetale ne appaiono i sinergismi,gli agonismi, gli antagonismi tra molecole simili e differenti,e la possibilità di impieghi multipli.

Gli usi (indicazioni terapeutiche), le dosi e le modalità di somministrazione della fitoterapia derivano dalla Biomimica o ricerca istintiva del farmaco, dalle esperienze maturate sul campo e consolidate dall’esperienza millenari.

Gli usi terapeutici tradizionali delle medicine vegetali sono stati e vengono continuamente giustificati dai risultati di indagini sperimentali condotte con le procedure e i criteri della ricerca scientifica moderna, che colmano, con l’attuale tecnologia, i tasselli mancanti alla dispensabilità  di fitocomplessi sicuri, ad efficacia prevedibile.

Dei prodotti farmaceutici registrati dal 1981 al 2002
il 28% sono costituiti da sostanze naturali del metabolismo secondario,
il 12% da prodotti del metabolismo primario,
il 24% da molecole di sintesi correlate al mondo vegetale.
Il predominio è nei farmaci antitumorali (62% di naturali) e antibatterici (71%).

Come tutti gli organismi viventi le piante interagiscono costantemente con l’ambiente in cui vivono, che muta, spesso in modo ostile, nelle varie fasi della loro vita.
La variabilità del materiale non dipende solo dall’ambiente o dalla fase di crescita ma anche dal momento della raccolta, in giorni successivi, e nel corso della stessa giornata.
Il momento della raccolta influenza l’aspetto quantitativo, e quello qualitativo dei singoli metaboliti.

Le medicine tradizionali tengono in considerazione specifici criteri di luogo, di stagione e di tipo di terreno per la raccolta delle erbe.
I sistemi medici, delle medicine tradizionali, conoscono le sinergie come elemento intrinseco alla loro filosofia medica.

Il mondo delle piante è in continua interazione ed evoluzione, per sopravvivere e collaborare nell’ambiente in cicli autorganizzantisi e autoregolantisi; inventa in ogni momento più molecole di quelle che l’insieme delle multinazionali farmaceutiche possono anche solo immaginare.

Non esistono all’interno modelli lineari causa-effetto. Se oltre l’80% delle patologie dell’oggi in occidente, è complessa , la risposta non può non essere complessa. Ovvero un fitocomplesso.

 

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