Giornata Mondiale della Sindrome di Asperger
Hanno una memoria eccezionale e una sensibilità musicale fuori dal comune, poche espressioni mimiche oltre le manifestazioni di rabbia, gioia o tristezza e diventano esperte di uno o due argomenti di cui possono parlare per ore e ore.
Sentono le emozioni in maniera amplificata ma mancano di alcune nozioni sulle regole sociali e sul linguaggio del corpo. Sono così le persone affette dalla sindrome di Asperger, un disturbo dello spettro autistico che prende il nome dallo psichiatra e pediatra austriaco che per primo classificò la malattia. A loro è dedicata la giornata del 18 febbraio – la Giornata mondiale della sindrome di Asperger – celebrata ogni anno nel giorno in cui il medico austriaco, il cui lavoro non fu riconosciuto fino agli anni Ottanta, è nato nel 1906.
I suoi scritti sono stati tradotti dal tedesco all’inglese solo nel 1981 dalla ricercatrice Lorna Wing, che ha dato al disturbo il nome di Sindrome di Asperger.
«Quando le persone celebri svelano alcuni aspetti della loro vita autistica, fanno a tutti un favore, facendo crescere la consapevolezza su problemi e cause di aspetti poco chiari dell’autismo, sui quali ancora molto si polemizza». In effetti, molti grandi geni dal comportamento sociale particolare vengono considerati dei probabili Asperger, da Mozart a Albert Einstein fino al matematico Alan Turing, la cui storia è stata protagonista del bel film The Imitation Game.
La sindrome di Asperger è molto più comune dell’autismo. Se l’autismo riguarda 4 bambini su 10.000, la sindrome di Asperger può raggiungere 25 persone su 10.000. È più comune nei ragazzi che nelle ragazze e viene riconosciuta dopo i tre anni di età. Non ci sono medicine specifiche per la cura di questo disturbo, che ha una base genetica, spesso ereditaria. Il trattamento prevede interventi psicosociali e psicoterapici.
L’incontro :
Un film: Be Kind una grande avventura.
Protagonista Nino, un bambino speciale con il sogno di fare il regista. Lui e la sua mamma, l’attrice Sabrina Paravicini, pongono uno sguardo gentile sul mondo della diversità per dimostrare che essere diversi è una rarità.
Micol Ferrara, project manager di Be Kind, ha raccolto queste suggestioni arrivando ad organizzare il primo avventuroso evento a sostegno di un film che vuole contribuire alla creazione di una comunità di gentilezza ricaricata di attenzioni, cortesia, generosità. Nella serata ufficialmente dedicata a San Valentino e all’Amore, lo chef Cesare Grandi ha accettato di ospitare il lancio del nuovo teaser del film creando un menu ad hoc ispirato ai sapori gentili, nutrimenti essenziali del vero amore.
Cibo, amicizia e convivialità faranno da cornice alla serata condotta dal giornalista de La Stampa Roberto Pavanello per la prima tappa di questo viaggio gentile nel mondo della diversità. Una serata ricca di sorprese e spunti di riflessione che sarà in parte legata, in occasione del lancio della campagna di crowdfunding su Eppela, alla raccolta fondi per la realizzazione del film. Un film che ci coinvolge tutti e richiede un semplice atto gentile per poter essere realizzato.
Vi aspettiamo.
Be Kind: praticanti in gentilezza.
La Limonaia Food as Culture
via Mario Ponzio 10, Torino
Il suo è un canto all’umanità fatto di immagini che colgono l’amore, il lavoro, l’amicizia, la preghiera, il gioco, l’attesa, la gioia.
Nel silenzio del suo bianco e nero siamo afferrati dall’intima verità dell’immagine.
Guarda negli occhi la gente che ritrae e la gente guarda lui, il suo obiettivo, senza farsi un tono o atteggiarsi ad altro da sé.
Coloro che vengono ritratti non offrono un’immagine di se stessi, offrono se stessi. Sanno che colui che li ritrae non esprime giudizi, non vuole fare cronaca, arte e denuncia.
Non costruisce l’immagine, la cerca riconoscendo la ricchezza e la fecondità del reale.
La fotografia ha la stessa concretezza della gente che ritrae, ha il sapore fragrante del pane e la genialità dell’artigiano tutto preso dall’urgenza della realtà. Cosi nasce la bellezza, una bellezza forte e per nulla patinata, che trova origine nella capacità di cogliere la verità di una storia.
Maurizio Grandi