di Elsa Veniani

Nonostante si sia detto e scritto moltissimo in merito alla figura di Maria Maddalena, o Maria di Magdala, ritengo che ancora oggi tanto abbia da lasciare in dono questa donna che per me diviene simbolo del potere immenso dell’Amore, ricevuto da Gesù e a Lui donato con incredibile perseveranza.

E’ il Vangelo di Luca a narrarci di Maria Maddalena come colei che fu liberata da sette demoni proprio nell’incontro con Gesù. E proprio in seguito a questo gesto in cui Maddalena diviene testimone della forza di un atto di Amore ricevuto, Maria comincerà a seguire Gesù come discepola. E lo seguirà con una dedizione assoluta, persino laddove tutti gli altri apostoli non furono in grado di accompagnarlo.

E’ infatti Maria Maddalena, come testimoniano i Vangeli, a rimanere presente, per quanto a distanza, alla crocifissione di Gesù, a voler mostrare al Suo Maestro un senso di vicinanza profonda di fronte ad una morte così orrenda e intrisa di così tanto dolore e patimento. E sarà sempre Maria Maddalena ad accompagnare in lacrime Gesù alla Sua sepoltura e a rimanere là, davanti al sepolcro chiuso, incapace di staccarsi da Lui persino di fronte alla morte. E sarà di nuovo Lei, mossa dall’Amore che la pervade, a tornare alla tomba dove sperimenterà un dolore ancora più grande: trovare il sepolcro aperto e il corpo del suo amato trafugato.

Ed è proprio in questo frangente che la forza dell’Amore irrompe in tutta la sua potenza: una voce che ad un certo punto la chiama per nome e Le restituisce il senso più profondo della vita. Gesù è risorto, l’Amore è persino più forte della morte! 

Ed è proprio a Lei che viene assegnato così il ruolo di testimone e di annunciatrice della resurrezione di Gesù. Proprio a Lei che aveva mostrato ogni suo gesto pervaso da un Amore indicibile verso colui che lo stesso immenso Amore Le aveva donato. 

Ecco che allora Maria Maddalena diviene, soprattutto e non a caso ai nostri giorni, messaggera di quanto ogni sofferenza possa essere trasfigurata in Amore. E, seppur possa sembrare un paradosso, tanta maggiore è la sofferenza che sperimenti, tanto maggiore sarà l’Amore che ne potrai ricavare trasmutandola. Una trasmutazione che solo l’Amore ricevuto può attuare in chi si predispone con cuore aperto ad accoglierlo. 

Maria Maddalena quindi come prova inconfutabile del senso più profondo che l’esistenza racchiude in questa danza tra l’Amore che accettiamo di ricevere e che a nostra volta siamo disposti a donare, senza riserva alcuna. Una danza in grado persino di accompagnarci ben oltre questa esperienza terrena, conducendoci ad esplorare la vita ben al di là della morte che, dinnanzi all’espressione dell’Amore che incarniamo, non può far altro che arrendersi, cedendo il passo ad una forza che, a mio avviso, resta la sola in grado di disgregare ogni male per aprire la strada ad un nuovo mondo e ad una nuova realtà. 

Una realtà in cui è proprio l’energia femminile ad essere chiamata a divenire foriera dello stesso Amore che Maria Maddalena sa rappresentare con così tanta forza, fedeltà e determinazione. Ma per riuscire in tale intento forse dovremmo imparare di nuovo ad accogliere, ancor prima di donare. E ancor prima di accogliere dovremmo liberare! Tanto più spazio concederemo all’Amore, tanto più grande sarà la magia che della vita sapremo cogliere! La resurrezione di Gesù, cui Maria Maddalena assiste incredula, ne è prova e testimonianza ad ogni Essere Umano costantemente rivolta. A ciascuno di noi la scelta di saperne coglierne e attuarne l’Essenza.

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