Desmodium Adscendens africana, Fabacea,
Desmodium (de desmos = lien) et adscendens (ascension) in latino,
pour la caractéristique de grimper, s’enroulant autour des palmiers à huile.

Per la prevenzione delle manifestazioni cutanee (e polmonari) di origine allergica, nella cura degli eczemi.
Contiene saponosidi, triterpeni, alcaloidi, flavonoidi, tannini.
Caratterizzato da un elevato numero di specie isomeriche, 35 composti polifenolici che evidenziano un elevato contenuto di complessità.

Ha un’attività antibatterica e antimicotica, antibiotica e antimicotica.
Con attività stimolante sull’aumento del tasso di rigenerazione delle cellule epatiche, funzione epatotossica.
Grazie all’inibizione del deposito di istamina attraverso l’inibizione dell’attività dell’enzima istidina decarbossilasi, agisce come antistaminico.
L’estratto idroglicerico di Desmodium adscendens, applicato topicamente sulle infiammazioni cutanee, ha un effetto sbiancante sull’eritema del 48,8%.
L’estratto etanolico delle foglie essiccate ha un effetto curativo sulle ferite da incisione e da escissione.
Aumenta la forza di rottura della pelle, la forza del granuloma secco, il peso del granuloma e la deposizione di collagene, per un migliore allineamento e maturazione dell’epitelio.
Le allergie inducono l’attivazione dei linfociti Th2, che producono le citochine interleuchine (IL)-4, IL-5 e IL-13. Le cellule T degli adulti Th1 non atopici producono interferone-y (INF-y) e non stimolano la sintesi di IgE. La presenza di IL-4 e IL-13 nel microambiente del tessuto linfoide è essenziale per la differenziazione delle cellule Th2; la presenza di IL-12 e IFN-y ne inibisce lo sviluppo.
Il processo di sensibilizzazione allergica nella vita intrauterina e nei primi mesi di vita è orientato verso una risposta di tipo Th2 grazie alla produzione di IL-4 da parte dell’amnios e della placenta.
Durante la vita intrauterina, le cellule T sono stimolate da comuni allergeni ambientali (Dermatophagoides) e alimentari (come le proteine del latte).
Le IgE prodotte si legano a recettori ad alta e bassa affinità sulle cellule infiammatorie. La reazione allergica alle IgE inizia con il ponte tra gli epitopi di un allergene e due molecole di IgE legate a recettori adiacenti sulla superficie cellulare dei mastociti.
Ne consegue un aumento della permeabilità della membrana cellulare con l’apertura dei canali del calcio.
Quando il calcio extracellulare entra nella cellula, si lega alla calmodulina, una proteina recettore che regola l’attività dell’adenosina trifosfatasi, che a sua volta idrolizza le molecole di ATP. La successiva attivazione di meccanismi ATP-dipendenti assicura l’energia per la contrazione dei microfilamenti, il successivo trasporto dei granuli citoplasmatici alla membrana e la loro successiva esocitosi con il rilascio di mediatori chimici preformati (istamina, triptasi, chimasi, idrolasi acida), responsabili dell’immediata reazione allergica. Contemporaneamente, si verifica l’attivazione calcio-dipendente della fosfolipasi di membrana, che metabolizza i fosfolipidi della membrana nucleare in lisofosfatidilcolina e acido arachidonico. Disponibile per la conversione in metaboliti, ciclossigenasi (prostaglandine e trombossani) e lipossigenasi (leucotrieni).
L’attivazione dei mastociti innesca la sintesi di altre proteine (leucotrieni, prostaglandine e PAF), citochine (IL-4, IL-5, IL-6, IL-8 e fattore di necrosi tumorale α, TNF-α).
La citochina IL-4, nei tessuti linfoidi, promuove la differenziazione delle cellule T nella serie Th2, amplificando e perpetuando la risposta allergica.

Il Desmodium adscendens (bevanda vegetale) ha una funzione antianafilattica e antinfiammatoria. Riduce il contenuto di istamina e di agonisti della contrazione derivati dall’acido arachidonico.
La simbiosi del Desmodium con i batteri rizobi aumenta l’azoto attraverso la fissazione biologica e facilita lo sviluppo delle piante. Livelli eccessivi di sale hanno un impatto tossico sulle popolazioni rizobiali, aumentando lo stress osmotico e ionico. La resistenza al sale nelle rizobie raggiunge concentrazioni dell’1,2%.

http://www.cirps.it/unita-fitochimica/
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