La riduzione nel benessere medio è stimato tra il 5% ed il 20% nell’arco dei prossimi due secoli. Riscaldamento globale, cambiamenti climatici, destabilizzazione dell’ambiente geo-politico, guerre, fame, povertà. Sfida per le scienze economiche, fallimento del mercato maggiore verso un orizzonte di lungo periodo.

Nel 2020, 323 milioni di persone soffrono la fame nell’area subsahariana. Oggi, a causa dello stop all’export di grano dopo la guerra ucraina, 378 milioni in Africa. Tunisia dipende dal mercato cerealicolo russo e ucraino all’80% (Libia: 75%). La crisi economica porta alla scelta vincolante tra sicurezza alimentare e rimborso dei debiti. Il rincaro economico a livello globale è aumentato del 23% nel 2022.

Tra gli alimenti a maggior contenuto proteico, il latte, soprattutto per la prima infanzia. Il 60% dei bambini sotto i 6 mesi non è allattato con latte materno. 2-6% dei bambini sviluppa allergie alle proteine del latte vaccino (APLV), in particolare caseina e beta-lactoglobulina. Ad oggi i latti sostituti disponibili, tra i quali la soja, sono allergizzanti per il 10-20%, implementando l’attuale commercializzazione limitata al latte d’asina per uso topico per i su descritti disturbi cutanei.

Sfida alla nutrizione, sfida all’allattamento: ipotesi di intervento in questa fragilità e relativa proposta per latti non vegetali. Latte di cammella e dromedaria.

20 milioni si esemplari nel mondo. Resistenti ai cambiamenti climatici (maggiore rispetto alle vacche), grazie alla loro capacità di produrre latte in condizioni nutrizionali sfavorevoli (resistono 40 giorni senza acqua nè cibo). A causa dei costi di mantenimento troppo onerosi e della riduzione del turismo (rappresentava una quota importante dell’economia tunisina), vengono venduti e uccisi numerosi capi. Un cammello costa fra i 500 e i 5000 euro.

La produzione media giornaliera è di 5 litri per cammello e 20 litri per dromedario. La produzione mondiale è di 5-6 milioni di tonnellate all’anno, l’1% della produzione totale di latte (LV: 600 milioni di tonnellate). 1,3 milioni per il consumo umano, il resto per l’allevamento dei piccoli. La quantità totale per ogni lattazione va da 800 a 13.000 litri per animale (media 2000 litri).

Utilizzato da secoli come alimento base dalle popolazioni nomadi del deserto, contiene tre volte più vitamina C, 10 volte più ferro del latte vaccino, una fonte di grassi (3,5%), di proteine (3,1%) e di vitamine (3,1%) e lattosio (4,4%). Alta concentrazione di fattori antimicrobici ad azione battericida e fungicida, come immunoglobuline e lattoferrina. Non contiene β-lattoglobulina.

Ha proprietà simili all’insulina, utile nel diabete. Antibatterico. Usato in alcuni paesi nel trattamento della tubercolosi, HIV e AIDS, autismo, morbo di Chron, diarrea incoercibile.

Tratto dal progetto per la Tunisia.
Per la riqualificazione del territorio e delle risorse a fronte della siccità e della povertà alla luce degli obiettivi dell’agenda 2030.

A.Ballati e M.Grandi

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