Arrivano dall’est, dall’Africa, dal Sud America, Libano e Giordania.
Oltre a medici (18.000) e infermieri (37.500), ci sono infatti farmacisti, fisioterapisti e psicologi.

La maggior parte di loro lavora nelle strutture private italiane “per l’impedimento della partecipazione ai concorsi pubblici che richiedono l’obbligo della cittadinanza italiana.

I laureati di origine straniera che decidono di restare in Italia dopo la laurea, (circa il 40% del totale dei laureati in Italia), versano regolarmente i loro contributi agli albi professionali, all’Enpam e all’Inps per esercitare.

Professionisti contribuiscono alla crescita economica e allo sviluppo della cooperazione del nostro Paese”.
Il  Mediterraneo non è solo un cimitero a cielo aperto, ma  anche un mare che unisce e non divide. Percorrerlo insieme può infondere a tutti una nuova speranza.

 

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