Un viaggio in noi stessi tra passato e presente: nel Medio Evo, VIII secolo, a Metz, in Lorena, il canto armonico si fa preghiera cristiana la parola diventa canto, il canto diventa canto armonico.
Il Cristianesimo dell’Udito e’ Incontro tra tradizione liturgico – musicale romana – gallicana francese.
“… l’udito è superiore alla vista che percepisce il Verbo. Bisogna risvegliarlo ed esercitarlo per ricevere la verità” (San Roberto di Molesme).
Per gli studiosi della religione, il mondo è creato da un suono o da una “parola”.
“ La melodia di molti brani gregoriani si muove su particolari circuiti mentali che obbligano a percorrere determinati itinerari legati alla memoria e alle sue variazioni, il tutto segnato da alternanza di conosciuto e di ignoto, di presente e di rimosso” (Giacomo Baroffio)

Le salmodie (dei canti gregoriani) durano otto ore al giorno, tre miliardi di stimoli al secondo.
Intervalli musicali di quinta, di quarta e terza maggiore. Il suono non assorbito ma riverberato. Rottura del silenzio, restando nel silenzio: i cantori seguono insieme il flusso delle note, meditando su suoni e parole, come vuole la “ruminatio”, l’interiorizzazione. Frequenza di 7,83 cicli al secondo, la frequenza della terra (risonanza di Shumann), del ritmo dell’onda alfa del cervello umano che attrae i delfini.

Calarsi nel respiro della materia, perché ascoltare significa rallentare e restituire profondità alla vita. Dare il valore all’istante. In un’epoca in cui il movimento e rapidità sembrano essere denominatori comuni di ogni manifestazione nasce la necessità di fermarsi di rallentarli per assaporare e recuperare in profondità il senso di consapevolezza. Per poter ritrovare il respiro e il suo ritmo che ossigena il corpo e l’anima.
Dare significato ad ogni nostro gesto significa prenderne coscienza.
Viaggiare in superficie senza mai calarsi in profondità significa dare tutto per scontato, significa perdere l’orientamento e vanificare il viaggio.
La natura porta con sé verità nascoste che sono per noi possibilità di esplorazione, conoscenza e virtù.
Rallentare il movimento per prenderne parte e coscienza mobilita ogni nostra azione fino a elevarla a esperienza. Si dice che esista un legame stretto tra lentezza e memoria, tra velocità e oblio, tra lentezza e profondità, tra velocità e superficie. Dilatare l’attimo per illustrarlo significa vivere, esprimere, sentire e vibrare nella ricerca dei sensi.

L’uomo è coinvolto in una comunicazione eterna. Attraverso il canto gregoriano trova uno spazio dove il suo essere può temporaneamente trovar riposo”.

 

Uno dei luoghi, l’Abbazia di Senanques (Thoronet, Francia Sud)

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