Un fiume, simbolo del paesaggio boemo che Smetana compone:
la Moldava che bagna Praga, prima di confluire nell’Elba.
Simbolo della nazione cui è dedicato il secondo poema sinfonico del Mà vlast, La mia patria, scritto tra il 1872 e 1879.

La musica popolare viene evocata nella scena delle nozze contadine, suggellate da un’elegante polka che racchiude lo spirito della musica ceca in maniera analoga a quanto avviene in Chopin per le mazurke. Il convegno notturno delle ninfe è giocato su una marcia delicatissima e fiabesca.

Ma all’origine e in chiusura c’è la più eccentrica ed enigmatica tra le Sinfonie di Beethoven, la Pastorale.Rappresenta la circolarità del tempo, il divenire della natura nel suo eterno ritorno. La natura come luogo sicuro e immutabile nel tempo, governato da leggi patriarcali. Poi,lo scoppio del temporale determina un’improvvisa accelerazione, che catapulta il mondo dell’elegia in una dimensione drammatica.
Ma…nella didascalia che accompagna l’ultimo movimento c’é un ringraziamento: an die Gottheit, alla divinità…

Sacralità della Vita. Anche nel nostro Tempo.

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