Giovanni Paolo Feminis nato nel 1666 a Crana, in Valle Vigezzo,  emigrò in Germania per far fortuna come commerciante.

Giunto a Colonia aprì una distilleria-erboristeria specializzata nella vendita dei profumi, soprattutto dell’ “Aqua mirabilis“, un’acqua profumata medicamentosa a base d’alcol e basata su un’antichissima ricetta conventuale, creata cioè nei conventi da frati erboristi.

 

Melissa erba gr. 100
Menta piperita gr. 100
Fiori di lavanda gr. 15
Assenzio romano gr. 8
Salvia officinale foglie gr.7
Timo gr. 7
Calamo aromatico rad. 5
Garofani chiodi gr.5
Macis gr. 5
Noci moscate gr.5
Angelica radice gr. 2
Anice semi gr. 4
Arancio corteccia fresca gr. 50
Cedro gr.50
Canfora gr. 1

Tenere il tutto in macerazione per una settimana in 16 litri di alcool a 60° tralles entro ambiente tiepido, poi distillare a b.m. fino a ottenere litri 11 di prodotto al quale si aggiungeranno :

essenza di cedro gr.12
essenza di melissa gr.12
essenza di lavanda gr.12
essenza di rosmarino gr. 12
essenza di neroli gr.4
essenza di gelsomino gr.8
essenza di bergamotto gr.100

 Il dubbio sull’originalità della formula alchemica si pone su un secondo ritrovamento.

Melissa fresca kg. 10
Rosmarino fiorito kg.5
Giaggiolo fiorentino polv. kg.1
Alcool a 95° l. 2,5
acqua distillata l. 4

Dopo 12 ore di macerazione nella stessa cucurbita dell’alambicco, distillare a fuoco lento per raccogliere 25 litri di prodotto al quale si aggiungeranno :

essenza di bergamotto gr. 310
essenza di limone gr. 250
essenza di arancio dolce gr.250
essenza di neroli gr.60
essenza di petitgrain gr.60
essenza di lavanda gr.120

(Profumi italici, Sanremo, agosto 1924; ora in : A.Di Giacomo, Il bergamotto di Reggio Calabria, op.cit.p.23 – Guido Rovesti)

Una trentina d’anni dopo un suo cugino, Giovanni Maria Farina, sempre vigezzino, si occupò della ditta del Feminis, lanciando l’Acqua mirabilis col marchio di “Eau admirabile de Cologne“, rilevando l’antica casa produttrice e fondando la “Johann Maria Farina Gegenuber dem Julichs – Plaz“.
Nel 1806 un altro Giovanni Maria Farina, nipote del primo, partì da Colonia per Parigi: nasce “Eau de Cologne Jean Marie Farina“.
Le bottigliette sono contrassegnate dal numero 4711 (numero civico del negozio storico sito in Glockengasse, Colonia).

L’Acqua di Colonia divenne profumo di sovrani Europei (Roger et Gallet).
Medicinale portentoso, capace di curare e preservare da ogni malattia, peste compresa, diventa profumo quando nel 1810 Napoleone Bonaparte, visto l’immensa diffusione che prodotto e la diffusa falsa credenza che si trattasse di una panacea, emanò un severo decreto imperiale in cui si proibiva di pubblicizzarla come farmaco, a meno che i produttori non ne rendessero pubblica la formula.
Piuttosto che svelarla, si preferiva non citarne più le virtù terapeutiche.

 

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