Le epidemie, coma la Peste nera nell’Europa medievale, la pandemia di influenza spagnola tra il 1918 e il 1920, il Covid-19 di oggi, dimostrano la fragile e complessa coesistenza tra esseri umani e mondo microbico.

Long covid: a seguito dell’infezione virale, possono permanere i sintomi nonostante l’eliminazione dell’agente patogeno.
Una di queste sindromi: l’encefalomielite mialgica / sindrome da affaticamento cronico (ME/CFS), caratterizzata da stanchezza persistente e malessere post-sforzo.
Difficile la diagnosi, a causa dell’inesistenza di biomarcatori.

Sono stati evidenziati i primi tre casi di ME/CFS dopo 6 mesi di infezioni da SARS-CoV-2 (Petracek et al., 2021).

Il meccanismo di innesco e mantenimento nel tempo sembrerebbe basarsi su un “circolo vizioso” tra infiammazione, bassa funzione dell’ormone tiroideo, stress ossidativo e nitrosativo.

Crescente evidenza di anomalie vascolari nella ME/CFS.
FISICA:
Gli autoanticorpi attaccano i recettori vasoregolatori nella parete endoteliale, costituendo complessi antigene-anticorpo di grandi dimensioni che circolano nei vasi occludendoli,
CHIMICA:
Alti livelli di dimetilarginina simmetrica (SDMA), capaci di ridurre la produzione di ossido nitrico (NO) nelle cellule endoteliali e bassi valori di dilatazione flusso-mediata, portano a disfunzione endoteliale e regolazione inadeguata del flusso sanguigno, che causano ipoperfusione del cervello e dei muscoli.
(Sørland, et al., 2021)

Soluzioni: immunomodulanti.

Tratto da: Editorial: Current Insights Into Complex Post-infection Fatigue Syndromes With Unknown Aetiology: The Case of Myalgic Encephalomyelitis/Chronic Fatigue Syndrome and Beyond
https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fmed.2022.862953/full

BiBliografia:
https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fmed.2021.668944/full

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