I ragazzi pensano che i computer nascano con Steve Jobs o con il genio sfortunato di Alan Turino, ma l’idea di macchine capaci di calcolo e scrittura è remota.
Nel 1275 Raimondo Lullo costruì un computer di carta a dischi interconnessi, parole e figure geometriche, per dimostrare come il cristianesimo fosse superiore alle altre religioni.

Nel XIV secondo Niccolò Cusano e Giovanni de la Fontana sperimentarono con macchine pesanti e nel 1660 Giordano Bruno elaborò una “macchina della memoria”, antenato dei “cervelli elettronici” anni ’50.
Nel 1674 il filosofo Leinbniz progettò un computer per l’algebra e rudimenti di analisi, mentre il sacerdote gesuita Athanasius Kircher, al Collegio Romano della Capitale, costruiva meravigliosi computer di legno per la matematica e la scrittura. Andate ad ammirarli e ridete dei parrucconi che imprecano oggigiorno corrucciati “Computer e internet hanno distrutto la cultura classica!”.

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