Auspico a questa generazione di dare Vita,
da quello che resta,
ad altri mondi,
sogni,
progetti.

Figli
in questo Tempo,
ma da un altro Tempo.

Creatività.
Un tempo era arte, riservata alle Divinità, potenza generatrice, esclusiva ed elitaria.
Oggi è per tutti, di tutti, l’attitudine di chiunque riesca a concatenare idee, realtà ed emozioni in maniera virtuosa, significativa e sorprendente.

Ma la virtù, la meraviglia, il senso,
oggi sono ovunque
e quindi da nessuna parte.

“Non vi è opposizione tra creatività e metodo: è questione di un istante. Non è lampo di genio, ma processo reale, reso possibile da dinamismo mentale e finalizzato ad offrire qualcosa di nuovo. Può farlo solo chi, presente al suo ambiente, resta aperto ai più disparati stimoli da esso e da altri ambiti provenienti.

Questa virtuosa concatenazione fa della creatività un processo non fine a sé stesso , ma capace di alimentare innovazione e progresso. Attraverso lo sguardo spinto oltre, la scoperta di orizzonti inediti e la cura per interessi autentici, caratterizzati da gratuità interiore.

Difficilmente, nella creatività, la pressione esterna può sostituire la passione, che spinge a raggruppare in combinazioni originali elementi vari, anche preesistenti.

L’uomo infatti non crea ex nihilo , nonostante l’etimologia della parola creatività contenga la radice sanscrita kar, col significato appunto di fare / creare ( dal niente ).

Grazie alla curiositas, all’apertura di mente e alla libertà da schemi rigidi e precostituiti , la persona creativa si lascia guidare dalla visione profetica di un mondo che ancora non c’è o non gli è ancora apparso, fino a quel momento. Persone fatte così contribuiscono alla soluzione di problemi complessi nella vita e nelle relazioni. In ogni ambito.

Fare entrare in essa, a pieno diritto, tutta la persona; con la sua vitalità, col suo carico di storia, bella e problematica, e col suo bagaglio di emozioni, di progetti, di attese e di ritardi”.

Tratto da: Nunzio Galantino – il sole 24 Ore

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