L’Europa davanti al feretro : i “ grandi” obbligati ad assumersi responsabilità.

Il cancelliere creò le basi per la riunificazione europea. Con Lui fu il tempo della Germania europea, disposta a sacrificare la propria sovranità monetaria, per dare un assetto proto-federale all’Europa. Nessun altro paese, neanche la Francia, ha ceduto una prerogativa nazionale cosi importante.

Chiude rannicchiato da tempo nella carrozzella,
pieno di amarezza, rancore nei confronti dell’attuale classe dirigente con gestione “emergenziale” dei problemi, incapace di una visione strategica per il processo di integrazione.

Ma a Spira, la città della Renania-Palatinato,  in una delle più belle e importanti cattedrali tedesche, l’augurio che si possa ripartire verso un’Europa della tolleranza, della diversità, del rispetto delle libertà fondamentali dell’uomo.

Scommessa mancata all’anniversario dei trattati di Roma e ai G7 di Taormina.

Ritornare a Roma sessant’anni dopo non avrebbe dovuto essere un viaggio nei ricordi ma occasione per riscoprire la memoria vivente di quell’evento, per comprendere la portata nel presente.
Non insieme di regole da osservare o prontuario di protocolli e procedure da seguire.
E’ una vita, un modo di concepire l’Uomo a partire dalla Sua dignità trascendente e inalienabile.
Non solo insieme di diritti da difendere o di pretese da rivendicare. E non è stato.

 

Ripartirà dal memento, ricordo dell’Europa di Goethe, da una Germania a impronta più fortemente europea che tedesca.
Una Germania che non ispira al mondo paura ma simpatia, protagonista, partecipe alla vocazione democratica dell’Umanità che ha plasmato la vita morale dell’Occidente.

Su radici cristiane: democrazia come religione, come espressione politica del cristianesimo:
”Il cristianesimo è una rivoluzione con fini politici, che, fallita, è divenuta rivoluzione morale” (Goethe)

 

Il futuro dell’ Europa non si realizzerà senza la riscoperta delle ragioni morali e spirituali che ne sono il fondamento dell’Europa.

All’origine dell’idea d’Europa vi è la figura e la responsabilità della Persona Umana con il Suo fermento di fraternità, con la Sua volontà di verità e di giustizia, acuita da un’esperienza millenaria” (A. De Gasperi, La nostra patria Europa. Discorso alla conferenza parlamentare europea 1954).

Laddove generazioni ambivano a veder cadere i segni di una forzata inimicizia, ora si discute di come lasciare fuori i “pericoli” del nostro tempo.
Che i “vivi” possano (ri) assumere il messaggio di Adenauer e di Kohl. Impegno morale, dovuto dal ruolo verso Coloro che li hanno scelti.

Visione e obiettivo.

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