di Erica Poli e Maurizio Grandi

Il Maestro è tornato dopo una breve assenza. E’ la prima prova. Si prova Verdi. Sinfonia da Giovanna D’Arco.”Re, mi, fa, fa, mi, sol, fa, mi, mi, re…Il mi deve portare al sol”, dice Riccardo Muti. (https://www.youtube.com/watch?v=_htYtwfgc58) Inevitabilmente. Senza soluzione di continuità, fatalmente trascinato verso il suo destino di ascesa. Come Lei.“il cromatismo deve essere molto sofferto”. “non semplice. e sempre di più.” Verdi ha chiesto un crescendo poco a poco, poi un crescendo sempre. E poi deve esserci lo scoppio. Forse Dio chiese un crescendo a poco a poco dai 12 anni ai 18, un segreto crescendo di voci, poi …”Veloce come un vento, veloce ”E poi fermo, per un attimo. E poi quasi a scivolare, scivolare, scivolare… scivolare nella storia per finire nel suono …Lungo, eterno.
Da Verdi al sinth-pop degli OMD sembra un’eresia, ma le sonorità imprevedibili e subliminali possono folgorare come le voci sotto soglia. Dentro lo stile sintetico della musica elettronica il richiamo fascinatorio di brani come Joan of Arc e Maid of Orleans trasporta verso l’astrazione del suono del cosmo e della divinità. Per poi precipitare in una vicenda privata sospesa tra le voci di Leonard Cohen e di Fabrizio De Andrè che lo traduce.
Per un attimo anche Giovanna sogna un abito da sposa, o qualcosa di bianco.
Poi la ballata da brivido viene trascinata nuovamente in un crepuscolo rarefatto.
Arde una voce di donna, Fiorella Mannoia canta la Pulzella di De Gregori.
Forse si dovrebbe andare in cerca della musica che ascoltò Lei, prima di lanciarsi in battaglia, prima di andare sul rogo.
Forse immaginare quella che ha ascoltato dopo.

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