Ordine religioso nato nel Cinquecento, quando la Chiesa di Roma stentava a trovare una via d’uscita dalla drammatica crisi politica e religiosa di cui la Riforma protestante era stata un sintomo più che una causa. Un ordine destinato a diventare il baluardo più solido della Controriforma, dell’autorità papale, del rigore teologico, dell’impegno missionario nei continenti extraeuropei così come nelle «Indie di casa nostra», del rinnovamento culturale alla base di modelli educativi di grande successo nell’istruzione delle classi dominanti.

Non tutti sanno che nel suo viaggio dalla Spagna a Roma subì ben otto processi inquisitoriali, motivati dal sospetto che nella sua dottrina si celasse il germe dell’eresia spagnola per eccellenza, l’alumbradismo, che insegnava a scrutare nella propria coscienza e ascoltarne la voce come voce di Dio, ad attendere la sua rivelazione interiore, a percepirne la luce che illumina il cuore degli uomini ben più della parola biblica o del magistero ecclesiastico.
Tale concezione insegnava anche a obbedire alle norme esteriori e alle autorità costituite, salvaguardando però dentro di sé l’autentica conoscenza dei «secretos de Dios» per servirsene ad maiorem Dei gloriam con le arti della flessibilità, della prudenza, della discretio spirituum, della discreta charidad, dell’adeguamento a tempi e circostanze, della doppia verità.
Il compito messianico di dar vita a una Chiesa rinnovata era proprio quel germe alumbrado, che donava loro «luz y claridad en el entendimiento», ma doveva restare segreto.
Ne scaturiva una sorta di struttura iniziatica, una sorta di nicodemismo o di luterana libertà del cristiano (entrambi insiti nell’eresia alumbrada).

Massimo Firpo
06 Agosto 2017

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