Il codice del più misterioso dei manoscritti: Il Voynich, enciclopedia del ‘400.

Il documento è scritto in una lingua romanza antica ed estinta realizzata da monache domenicane per Maria di Castiglia, regina di Aragona.
Gerard Cheshire, dell’università britannica di Bristol, è riuscito a “craccarlo” (Romance Studies). Il manoscritto è un compendio di rimedi erboristici, bagni terapeutici e letture astrologiche riguardanti questioni di cuore, di mente e di riproduzione, secondo le credenze del periodo.
Conservato nell’università americana di Yale, il manoscritto prende il nome dall’antiquario polacco Wilfrid Voynich, che lo acquistò nel 1912, anno in cui il suo luogo di origine, il Castello Aragonese di Ischia, è stato acquistato da privati.
Mostrato per la prima volta al pubblico nel 1915 e da allora le sue intriganti illustrazioni e i simboli sconosciuti hanno catturato l’immaginazione degli studiosi di tutto il mondo. Il documento contiene una mappa che racconta la straordinaria missione di salvataggio via nave, guidata dalla regina Maria, per salvare i sopravvissuti di un’eruzione vulcanica vicino all’isola di Vulcano, nel 1444.
(fonte: Voynich manuscript)
La lingua estinta precedente le lingue romanze moderne, come l’italiano, era utilizzata nel linguaggio quotidiano, ma non in quello scritto: il suo alfabeto combina simboli familiari ad altri sconosciuti, usa le lettere come punteggiatura ed è costellato di abbreviazioni di parole latine.

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