La Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso fondato dall’Ordine Canonico Ospedaliero di Sant’Antonio di Vienna e un complesso monastico del XII secolo sulla Via Francigena Per pellegrini. Lazzaretto per Chi soffre di fuoco di Sant’Antonio su un terreno donato da Umberto III di Savoia. Sant’Antonio Abate e rivus inversus canale delle colline moreniche.
Ospedale importantissimo per la cura degli apprestati del XIV sec.: le piaghe infette erano alleviate dal grasso di suini, sempre presenti nell’Abbazia dell’Ordine. I Cavalieri di Sant’Antonio, Cavalieri del fuoco sacro si dedicavano alla cura dell’ergotismo (4.000 pazienti in 370 ospedali) sulla veste nera, in azzurro, cucita sul cuore, la croce TAU. Nati all’inizio del millennio da Jocelyn di Chateauneuf, al quale l’Imperatore di Costantinopoli aveva donato le reliquie di Sant’Antonio. L’Ordine fu sospeso nel 1776. Si rifaceva alla Regola Agostiniana approvata nel 1298 e, fino al 1297 dipendeva dai Benedettini. I suoi beni confluirono nell’Ordine di Malta, nell’Ordine Costantiniano al Sud, all’Ordine Mauriziano di Buttigliera Alta.
Tanti i rapporti con l’Ordine dei Cavalieri del Tempio, con cui condividevano il Culto della Madonna Nera, l’interesse per l’esoterismo nato dal sincretismo che la lunga presenza dei Cavalieri dei due Ordini nella Terra del Cristo aveva determinato.
La green economy (o esperienze di imprese virtuose) sa tenere insieme il mercato, rispetto dell’ambiente e innovazione. L’economia è nata dai carismi religiosi: Ospedali e assistenza nel lavoro manuale (prima si addiceva solo allo schiavo). Abbazie furono le prime strutture economiche complesse per la produzione e conservazione della frutta, birra, valorizzarono l’apicoltura e allevamento di pesci in Svezia e del salmone in Irlanda. Dello champagne (Dom Perignon). I monaci dell’Ordine di Sant’Antonio Abate furono Coloro che portarono i primi maiali in Sardegna e ne introdussero l’allevamento proprio per le piaghe dovute all’ergotismo. Quell’ergotismo che si manifestava sia a livello periferico del corpo, per la vasocostrizione e necrosi conseguente determinata agli effetti periferici del Claviceps parassita dell’orzo e delle colture cerealicole, nonché di quelle scosse tonico-cloniche per l’effetto cerebrale indotto. Patologie solo erroneamente considerate effetto dell’Herpes Zoster per caratteristiche analoghe sulle piaghe, soprattutto se infettate e sui movimenti che il forte dolore neurologico non facilmente controllabile induceva. La remissione era in parte dovuta dall’allontanamento dei Malati dalle zone di infestazione e relativa assunzione del cibo contaminato.
La Luce è VITA. In uno dei suoi raggi è il destino del Mondo. “Una piccola luce, come un barlume, può ricondurre a volte allo splendore” (Erza Pound)
Primavera, la luce ricresce, come il germoglio della vita che passa dalla materia alla luce. I girasoli che ruotano la testa per seguire il percorso del sole, i rami dell’edera che si arrampicano su un vecchio muro, il nostro basilico che sporge le foglie verso il punto più caldo della terrazza lo sanno: ogni pianta passa la sua intera vita a cercare la luce. La sente, la riconosce, sa come trovare quella migliore. L’alba è luce che irrompe nella notte, si ripete ogni giorno. Non cerca nulla in cambio. Non conosce ritardi.
La luce è l’orologio circadiano: le piante aumentano la riproduzione cellulare (le mitosi) durante la notte, come gli Umani, ma formano la struttura nella luce del sole.
In uno dei suoi raggi è il destino dell’Umanità. Siamo parte di lui: riempie i nostri sensi, lo vediamo, odiamo, ascoltiamo, tocchiamo, pensiamo.
I fisici, a Ginevra, cercano di capire i segreti primitivi della materia, smontandola come fanno i bimbi con i giocattoli tredici miliardi di anni di vita alla ricerca della supersimmetria. I biologi in Giappone, restituiscono memorie perdute, illuminando i neuroni con impulsi luminosi e nel solo apparente effimero momento, aprono all’ immaginario infinito. L’Uomo usa un terzo della corteccia cerebrale per formarsi un’immagine colorata del Mondo. Sei milioni di cellule con tre diversi pigmenti dipingono la nostra Vita. La cellula emette e assorbe radiazioni di alta frequenza. La Vita è armonia delle radiazioni. La malattia è squilibrio oscillatorio delle cellule. Ogni cellula deve la sua vita al suo nucleo, sede di un circuito elettrico autoregolato, suscettibile di oscillare su lunghezze d’onda diverse in relazione alle spirali del DNA e dalla forma e dalla lunghezza dei loro anelli. Ogni organismo emette biofotoni (luminescenza con una lunghezza d’onda tra 200 e 800 nanometri) immagazzinati nel DNA durante la fotosintesi e trasmessa in continuo dalla cellula. Più il livello di energia luminosa emessa da una cellula è alto, più intenso é il potenziale per il trasferimento all’organismo. Prodotto per contrastare l’entropia, perdita di struttura, caos, per mantenere uno stato di eccitazione. Il livello di ordine del corpo consente il flusso di informazione e comunicazione. Costruisce cellule, sintetizza proteine, carboidrati, lipidi, neurotrasmettitori trasferisce informazioni, attraverso la luce. Il DNA, agisce in acqua. Irradia biofotoni, amplia il proprio dominio di coerenza quantistica attiva il trasferimento e memorizzazione dei segnali di informazione dell’acqua per attivare e regolare funzionalità enzimatiche e metaboliche. Noi siamo fotocellule il cui nutriente biologico è la luce (del sole). La luce è un campo magnetico ed elettrico indipendenti che oscillano all’unisono. La frequenza delle vibrazioni determina il colore della luce, in modo progressivo, dall’estremità rossa a quella azzurra. Oltre l’azzurro e il violetto, l’ultravioletto. l’elevata coerenza trasmette informazioni: che influenza e regola i livelli di controllo e organizzazione. Tesla è il cacciatore che acchiappò la luce nelle sue reti dalla profondità della Terra dove esistono energie che si esprimono attraverso un fiore, alimenti. Il nostro pianeta è un sistema complesso capace di autoregolarsi: gli organismi, vegetali e animali, modificano l’ambiente in modo da mantenere la Terra in uno stato di equilibrio adatto a garantire le condizioni idonee alla presenza della vita. Il network è il fondamento della connessione, per le piante. Scambiano messaggi, risorse. Lanciano allarmi, condividono nutrienti. Come in Avatar, Pandora. Sotto la Terra c’è un altro mondo con infiniti percorsi biologici, che collega gli alberi, comunicando si comportano come un unico insieme. La bellezza e l’armonia della Rosa possono essere medicina. I raggi del sole alimento. Le particelle di luce sono note scritte: il raggio è una sonata; creata, dura per sempre, anche nel silenzio.
Nella scala dei colori cromatici: il rosso la nota del color più basso, corrisponde al do, l’arancione al re, il giallo al mi, il verde al fa, il blu al sol, l’indaco al la il viola al si (ti).
Le tre note fondamentali della scala musicale: la prima, la terza e la quinta, corrispondono ai tre colori primari rosso, giallo e blu. La settima nota della scala musicale, la meno perfetta, corrisponde al color porpora, il meno perfetto nella cala del colore. Il DO, rosso, richiede ventiquattro vibrazioni dell’aria, il SI, viola, quattrocentocinquanta trilioni.
Frequenze Da 400 a 430 nm.
Viola Da 430 a 490 nm.
Blu Da 491 a 560 nm.
Verde Da 561 a 580 nm.
Giallo Da 581 a 620 nm.
Arancione Da 620 700 nm.
Tutte insieme danno luogo al bianco. La Luce aumenta la superficie delle foglie, la clorofilla. Le piante non hanno neuroni ma le cellule della punta radicale producono un segnale elettrico che trasmette potenziale d’azione.
I loro neurotrasmettitori (glutammato, serotonina, dopamina, acetilcolina) sono gli stessi del nostro cervello. Le radici ascoltano meglio di noi (infra et ultra): 20 segnali allo stesso tempo e inviano segnali con amminoacidi, zuccheri, metaboliti secondari. Per la pianta, la luce è nutrimento. Bioluminescenza. La luce verde (510-520 nm) emessa dal micelio, dal pileo e dalle lamelle è ottenuta per reazione di ossidazione: l’ossigeno molecolare (o l’acqua ossigenata) ossida una molecola: la luciferina. La reazione è catalizzata da luciferasi «promiscua», capace di interagire con diversi funghi. Scoperta del 1849 in un paesino nel centro del Brasile, dal botanico inglese George Gardner vedendo ragazzi giocare con un oggetto luminoso, un fungo: Agaricus (gardneri, in onore dello scopritore). Il mistero della Vita: dare vita alla vita. Meccanismo per segnalare la loro presenza a coleotteri, vespe ed altre piccole creature, per permettere il trasporto delle spore nel sottobosco e favorirne la riproduzione. Una successione di giornate calde e soleggiate, con notti non ancora troppo fredde induce la produzione degli zuccheri e la sintesi di pigmenti, le antocianine, a tinte rosse, viola, cremisi esaltando la spettacolarità dei colori delle foglie. La produzione continua dalla clorofilla è responsabile del verde. In autunno, con l’aumentare della lunghezza della notte, la produzione di clorofilla rallenta, si arresta e viene distrutta. Gli altri pigmenti, i carotenoidi, responsabili del colore GIALLO, presenti nella foglia, ma mascherati dalla clorofilla, diventano visibili. Compare il ROSSO, per effetto delle antocianine. I colori autunnali sono il risultato della guerra evolutiva tra gli alberi e gli insetti che succhiano gli amminoacidi dalle foglie nella stagione autunnale, a scapito degli alberi.
Colori emessi dalle piante: La porpora fenicia nella Roma dei Cesari e dei Papi dai molluschi: Murex brandaris e il Thais haemastoma s.
Blu e indaco da guado, azzurro dalla malva, rosso dalla robbia, giallo dalla reseda, curcuma, ginestra, cartamo e zafferano.
L’alternanza della luce (L=light) e dell’oscurità (D=darkness) che segue un periodo di 24 ore, è uno dei sincronizzatori più potenti dei ritmi circadiani per i vegetali e per gli animali, per l’uomo. Le piante usano la luce per regolare il proprio sviluppo, attraverso gli stessi geni del DNA umano.
Non hanno un sistema nervoso centrale e un cervello che possano coordinare l’informazione, ma le diverse parti di una pianta sono strettamente collegate fra loro e le informazioni riguardanti la luce, le sostanze chimiche e la temperatura vengono scambiate fra radici e foglie. Le piante distinguono i colori (fooperiodismo): blu per sapere verso quale direzione piegarsi, rossa per misurare la lunghezza della notte. Il citocromo delle foglie riceve il segnale dalla luce e origina un segnale che si propaga attraverso la pianta, inducendone la fioritura. La luce rossa del tramonto, con lunghezze d’onda leggermente superiori, annulla l’effetto del rosso brillante. L’ultima luce al termine del giorno è rosso estremo, segnale di “spegnimento” del vegetale. Gli apparati visivi di vegetali e animali hanno in comune i recettori per luce blu, criptocromi,attivi nella regolazione della crescita delle piante: il controllo del loro orologio interno. Il criptocromo è il recettore per la luce blu, responsabile dell’orologio circadiano mediante la luce: la luce blu, difende dagli insetti segnala alla cellula che il giorno ha inizio.
PHOS: La chimica – fisica dei colori. Le piante della luce, la luce delle piante.
“L’amore è una parola di luce, scritta da una mano di luce, su una pagina di luce” (K. Gibran)
Tratto dal libro “Le piante della Luce. Esplorazione della componente biologica, antropologia, neuroscientifica della percezione cromatica” Collana Etnopharma
Le Piante rappresentano Il 99.7% della biomassa della Terra.
Possono rilevare e misurare almeno venti parametri fisici e chimici, forza gravitazionale, luce fotosintetica, umidità, temperatura, vento, suolo, qualità dell’acqua, metalli pesanti, microrganismi, le vibrazioni del terreno. La Mimosa Pudica “ricorda” le informazioni per quaranta giorni, l’insetto ha un ricordo di ventiquattro ore. Comunicano tra loro tramite segnali elettrici, chimici e onde sonore ,per riconoscere la posizione e il rapporto di crescita , informandone i vicini. I vecchi alberi “madre” parlano con almeno quaranta dei suoi congeneri. “Empatia vegetale”, biocommunication cellulare.
Le piante registrano apprensione, paura, piacere e sollievo; per ottenere una reazione da loro, devono essere collegati al loro proprietario.
Le piante reagiscono quando sono in pericolo di morte (Denis Bédat). Un Campo quantico connette tutti gli esseri viventi (e le cose?). La biocomunicazione cellulare può detenere le chiavi per una maggiore conoscenza in molti campi, sconvolgere i precetti fondamenti della genetica, dell’orticoltura, della botanica, della patologia. Per il trentesimo compleanno di Oscar.
Mercoledì 8 maggio 2019 Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso
maurizio grandi