Estratto dal diario di Viaggio di una nostra studentessa del Corso di Alta Formazione in Antropologia della Salute nei Sistemi Complessi, Asia Conti.

Memoria è il seme che resta nella terra e germoglia.
Memoria è ogni giorno. 


Gaziantep, 27 Gennaio 2022

Oggi, 27 Gennaio,
mi sono imbattuta in una stradina secondaria sepolta dalla neve.
Ma quel murales era lì, mi sono fermata, per Ricordare.
Galileo mi direbbe “Ironia verso coloro che passeggiando si aggirano per le cose vere senza penetrarle”,
Benedetto sia quel so di non sapere.
Ma quando sai non puoi fingere di non sapere.
Perché le parole hanno un peso e i fatti hanno un posto.
I verbi un soggetto, e le azioni una responsabilità.
Perché la conoscenza sviscerata crea una presa di coscienza,
Che si tramuta inevitabilmente in una scelta.
E Diventi la tua scelta. Sei la tua eresia.
Ce lo ricordiamo tutti questo giorno, no? La memoria..
E non è un caso se parlo di questo oggi.
Visto che mi trovo al fronte, dalla parte dei siriani sopravvissuti.
Però leggere la storia, e i numeri dei morti e le statistiche 1 ti lascia lì..
sospeso tra di sollievo che quella sorte non è toccata te e quei pensieri che la storia è maestra di vita ma tanto si ripete.
Ma la storia siamo noi. La storia è una ed è di tutti. Anche se da sempre
giochiamo al gioco della morte per sentirci padroni di pezzi di terra, vendendo pezzi di vita.
Oggi, occasione per ricordare.
Nel senso proprio di rivivere, riportare al cuore, come possibilità di consultare il passato, interrogarlo, starci dentro e sentire in cosa si consolida.
La memoria è il simbolo dinamico del flusso incessante ed inesauribile del tempo, individuale e collettivo.
Il continuum universale di quel che è stato e di quel che sarà,
attore di cultura e garanzia della storia,
La memoria collettiva è ancestrale. Anche se non la senti addosso ce l’ha scritta dentro.
La memoria individuale si deposita in quella collettiva, rappresenta una possibilità di incarnare il tuo viaggio nella storia del tutto. Ma senza memoria tu individuo non diventi tu persona.
Uno strumento per vincere il solipsismo negli occhi di chi ignora la
circumnavigazione della narrazione solidale senza tempo. La memoria per non perdere niente di quello che naturalmente esce ed entra
dalla nostra vita.
Oggi puoi dimenticarti le definizioni, I dati e le date.
Ma non puoi dimenticarti quel che ti ha Insegnato Primo Levi 2
E allora considera se questo è un uomo, in memoria dei morti di ieri, e di quelli di oggi. E di quelli sopravvissuti.
Ma essere salvi non vuol dire essere vivi.
Io, granello di sabbia, realista ingenua, per oggi resto viva e resto vita.
Barcamenandomi con Empatia, ossia, (non proprio letteralmente), “infilati nelle loro scarpe” e fai un pezzo di strada con loro, che a leggere i libri son buoni tutti, ma l’arte di leggere la gente è il festival delle emozioni.
E con Compassione, pathos, tra quel che ci fa essere un po’ bestie e un po’ angeli.. quella via di mezzo alla quale è cresciuto un po’ troppo il cervello ci direbbe qualcuno … e io aggiungo un cuore cosciente, nel senso di provare quel vivere e agire per fede, qualunque cosa voglia dire.
Oggi ricordo ma non in silenzio.
Perché il silenzio qui non mi fa spettatore, mi fa complice.
Oggi vedo rosso.
Come il sangue che ho visto. Come il sangue che ho dentro.
Oggi vedo bianco.
Come la neve inarrestabile di questi giorni, e qui con la neve non si va a sciare. Qui si muore.
E forse come una pagina nuova.
Per un mondo da ricostruire.
E una nuova storia da inventare.
Ricorda, voltati indietro per andare verso..
Non dimenticare la Guerra,
Ma punta alla Rivoluzione.

Asia Conti

 1 Siria : Mezzo milione di morti, 12 milioni di sfollati. Città e villaggi trasformati in cumuli permanenti di macerie. Scuole bombardate (con dentro i bambini), stessa sorte per gli ospedali (con dentro i malati) e per i mercati all’aperto. Un Paese devastato, sfregiato ben oltre il limite del
tollerabile. Il 90% della popolazione, stima l’Onu, versa in condizioni di estrema povertà.
L’economia è in caduta libera, l’inflazione è fuori controllo. La corruzione imperversa. Non c’è più pane da mangiare o combustibile per riscaldarsi. Mentre la pandemia sta dilagando ben oltre i numeri ufficiali, con un sistema sanitario che, semplicemente, non esiste più: non ci sono
macchinari, non ci sono medici o infermieri.
2 “Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi”. - Primo Levi

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