A 850 anni dalla nascita della Certosa di Chiusa Pesio, prende vita il progetto “Atelier Cartusia. Moltiplicare i pani e i pesci”, un laboratorio permanente dedicato al polo spirituale, con incontri e lezioni mensili che coinvolgeranno studenti e docenti universitari.
Storia, religione, botanica, architettura, medicina e tradizione.
Per dare nuova vita a un luogo e a un territorio.
Tra i protagonisti: Padre Ermanno Savarino, padre generale della Certosa; i docenti del corso universitario “Architettura, Società, Paesaggio” della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino Daniele Regis, Daniela Ciaffi, Germana Chiusano e Federica Corrado; l’architetto Giancarlo Bravo, curatore dei restauri alla Certosa di Pesio; Maurizio Grandi, direttore del Centro “La Torre”; Irma Beniamino, Accademia nazionale dell’agricoltura di Bologna; Roberto Olivero, esperto di macchine ad acqua del Politecnico di Torino; Arianna Tomatis, architetto del paesaggio; Arianna Ballati, “La Torre”; Matteo Ponsetti e Roberta Chiabaudo.
Questa iniziativa è il tentativo di studiare con questi quaranta studenti alcuni aspetti dell’antica produttività della Certosa. Ad esempio il mulino con tutta la filiera che ne conseguiva, la peschiera, l’apicoltura, le prassi erboristiche… Tutto quello che riguarda insomma la laboriosità dei monaci che ha fatto sì che la Certosa divenisse un punto di civiltà per il territorio. Uno sguardo al passato per ricavare nuove prospettive sul presente, che possano anche aiutare questi spazi a tornare produttivi, legandoli al territorio e rendendoli più sostenibili, in linea con l’”ora et labora” dei certosini. Questo è parte anche del nostro Dna missionario, le missioni sono sempre stati punti di riferimento, con la capacità di tirarsi su le maniche e camminare e lavorare in mezzo alla gente per migliorare il territorio». «Insieme con questi docenti e studenti si vorrebbe dare uno sguardo per scoprire le potenzialità ancora inesplorate della Certosa – conclude il padre superiore – per domani immaginare progetti che possano coinvolgere altre persone e costituire uno sviluppo significativo da quello che la Certosa è stata nei secoli passati e da quello che è oggi. Una collaborazione che rientra con quanto già intrapreso con l’Università di Firenze a maggio, in un atteggiamento di dialogo e incontro con la comunità accademica». L’Atelier proseguirà per tutto il semestre con incontri mensili.
(Tratto da: Unione Monregalese, Paolo Roggero -17 Ottobre 2024)