4.11.2019
a difesa della Patria, oggi il Mondo, dell’Uomo.
I miraggi del cambiamento epocale del ’68, esplosi con il miracolo del boom economico, sono lontani.
In quello stesso ’68, i Padri del capitalismo hanno invaso la scena economica, politica e sociale, la piccola borghesia, piccola non solo in senso economico, ancora non ha capito la desolazione del vuoto, nascondendosi sotto gli involucri con cui rattoppa la Sua Vita.
Il mito del progresso tecnologico, la ricerca del domani, sono le nuove divinità, il consumerismo, le sue preghiere. Genocidio culturale, perdita del sentimento primordiale che l’Umanità ha da sempre provato verso l’assoluto. Cultura arcaica e contadina, saggezza senza tempo, traboccante di sacralità.
Antropologia … a difenderla resta un Papa Emerito, Benedetto XVI, di 92 anni.
“La crisi è antropologica. L’Uomo non sa più chi è” (Il Foglio, 26.10.19).
La ragione priva delle fede rischia di implodere.
Umanità (?) apatica e inebetita, incapace di emozionarsi, trascinante un’esistenza superficiale di oggetti inutili ottenuti con denaro, senza percezione del mistero del mondo. Schiava, perennemente insoddisfatta.
Noi cerchiamo la bellezza, il dilatare il tempo, l’intensità affettiva dei rapporti umani.
Dal 9 novembre con On Good.