L’editoriale di Ongood di Maurizio Grandi ed Erica Poli.

 9 novembre 2019

Ongood si rifà il guardaroba, come una Signora al mutare delle stagioni.
Lo stile è intatto, come il DNA. Gli abiti classici, senza tempo, col tempo diventano più belli, magari con qualche concessione epigenetica.
Tutto cambia perché nulla cambi.
Raccontare è irrinunciabile nella vita, mutare le espressioni, declinare le note ed i colori in una rapsodia costante è esistere.
Nuovi Scrittori, quattro territori tematici per scorribande sospese tra sapere antico e moderno, scienza e cultura, in una antropologia che è sincretismo di storie, identità, tradizioni e futuro.

Health: salute a 360 gradi, clinica, ricerca, innovazione…
Etnofarmacologia: i doni di Madre Terra, piante officinali, etnologia, botanica, biodiversità…
Musica: arte, terapia, biorisonanza, voce, suono, neurocanto e neuroestetica…
Antropologia: psiche, società, cultura …

Unità del sapere al centro, Utopia luogo non luogo dove si può trovare più che nei luoghi esistenti, topos metafisico, archetipo che genera la “tensione verso”, uno dei codici dell’Anima più potenti.

Ongood è Utopia: luogo non luogo per l’Anima, senza retorica o sentimentalismi che spesso si sostituiscono alla ricerca fondamentale, ai contenuti, al rischio, alla fatica che i sogni dell’Anima richiedono.

Utopia per Chi ama il rischio di voler scoprire cosa c’è oltre la soglia, oltre all’orizzonte, per Chi osa Viaggi che non garantiscono il ritorno, rotte verso l’ignoto, anche nelle radici del proprio passato… non c’è un domani che si costruisca senza ieri, non c’è individuo che possa star bene senza radici.

Utopia che parli dell’arte di dare vita alla vita, dell’amore per la ricerca, che abbia voglia di raccontare il bello e il buono, da sempre indissolubilmente sposati e uniti al vero.

News di bien-etre e bien-vivre, pillole di scienza, scomode per lo scientismo, e di sacro, che non è lo spiritualismo serpeggiante.
Due rubriche, a cura di due articolisti giunti alla scrittura come terapia, ogni mese racconteranno in
Dare vita alla vita”, storie di Persone che la malattia costringe al viaggio dell’Anima,
Una boccata di bellezza”, strade che conducono alla trasformazione attraverso l’ Alchimia superior che solo l’Arte può dare, che la neuroestetica rivela essere anche “fisiologia” tangibile.

Ongood, ogni mese, a suggerire sentieri tra le radici e sguardi oltreconfine.

9 novembre 2019, si parte.
Equipaggio, Capitani e tutti coloro che si vorranno imbarcare, leggendoci.

Il 9 novembre (1989) cadeva il muro di Berlino, cortina di ferro tra Est e Ovest che divideva gli amori e le radici, le identità e le parentele.

Alexander Platz aufwiederseen. Milva cantava le visioni di Battiato.

Cadevano i mattoni del muro, la televisione unificava l’esperienza mandando in onda celebrazioni di pace.
I politici dissero “mai più”. L’Europa venne attraversata da nuove speranze, ma iniziò la nuova globalizzazione, prologo di processi di liberalizzazione politica e finanziaria. Molti popoli furono liberati dalla povertà, ma originò la crisi economica del 2007-2008. Dopo il grido di allora: “mai recinzioni”, si sono moltiplicate le barriere di cemento, di acciaio, protette da droni, raggi infrarossi. E rete a difesa di…migranti, chiudendo l’Europa in una fortezza aperta a merci e droghe, non agli Uomini. Anche a Ventimiglia e a Bardonecchia.

Ongood canta la Scuola di Alta Formazione Apeiron del 2020.
Strumento di comunicazione, di espressione dei suoi valori (https://www.ericapoli.it/wp/apeiron-scuola-di-alta-formazione-in-salute-globale/; https://www.la-torre.it/apeiron-3), cassa di risonanza per una nuova Antropologia della Salute.

9 novembre 1998, 9 anni dopo, è abolita la pena di morte nell’ultimo paese:
la “civilissima” Inghilterra. Ma nell’anno dell’elezione di Trump, il 9 novembre,
il Nebraska ripristinava la pena capitale. La storia è circolare, la linearità del tempo è illusoria.

Raccontiamo il nascosto attraverso la sincronicità, visione dell’incanto e del disincanto ad un tempo, liberi, assumendone il rischio, dei paradossi che tollera e dei misteri che regge.

Un altro 9 novembre: era il 1846: Papa Pio IX promulgava la sua prima enciclica, Qui pluribus, scagliandosi contro la libertà di informazione, di coscienza e di pensiero.

Carlo Emanuele Muzzarelli, Primo Ministro, liberale, accademico di Linci, era esiliato. La coerenza, la libertà hanno un prezzo. Con Lui, Cristina Trivulzio Belgioioso, Mazzini, Garibaldi, Roselli…sembravano rivoluzionari.

Storia di una Italia di eccellenza, storia di ieri, indispensabile per ri-costruirne il domani, orgogliosi delle radici.

Ongood è recupero della nostra identità, sorretta dal coraggio di chi ha creduto nella coerenza dei valori che ha professato.

La nascita di Ongood cadeva nell’anniversario di Pierre Theilard de Chardin.
Ripartiamo dalla Repubblica Romana. La Repubblica… Utopia in cerca d’autore.
Dopo quella che fu prima di Platone, poi del Senato Romano, poi la prima di Napoleone, nel 1849 divenne del Popolo Italiano: Dio e Popolo per un sol giorno.
O forse da sempre e per sempre.

Nacque nello Stato più arretrato d’Europa, chiedendo suffragio universale, libertà: libertà di culto, libertà di espressione, abolizione della pena di morte, della censura, riforma agraria.

Superando la mai applicata costituzione francese del 1793, stimolando quella Italiana di un secolo dopo.
Ma quel 3 di luglio del 1849, davanti al popolo sovrano, con l’esercito francese invasore già schierato davanti ad Ara Coeli, dal balcone del Campidoglio, si proclama il diritto al futuro, il diritto e il dovere a continuare a sognare, perché i sogni non possono, non devono morire mai.
A questi sogni, forse gli stessi di quella Costituzione solo apparentemente effimera, Loro avevano creduto e Noi continuiamo a credere.

Benvenuti al crocevia dei saperi, della tradizione di cui siamo Figli, lungo le strade dove si incontrano i pellegrini, nelle vie carovaniere delle spezie, nel ventre gravido di un ritrovo alchemico, dove Chi scrive e Chi legge è pronto ancora una volta a partire lungo la storia della sua Umanità.

Ricominciamo dalla grande bellezza.

 

Opere di Silvia Ciuffardi: “Lo sguardo”.
“Vivere suonando la propria nota, guardando l’infinito”.

 

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