di Patrizia Caputo
Jole Santelli una donna tenace, capace di fronteggiare le accuse a testa alta. Profondamente legata alla sua terra, la Calabria, per la quale divenendone presidente, ha dedicato gli ultimi mesi della sua vita.
La sua determinazione l’ha portata sin da giovane alla carriera politica, dopo la laurea in giurisprudenza conseguita a Roma. Jole una donna solare, come la sua Calabria, non ha mai voluto, che la malattia le impedisse di vivere appassionatamente e intensamente; ha dimostrato che è possibile convivere con la sofferenza; amando profondamente il proprio ideale e il proprio lavoro, facendo diventare la propria professione una vera missione, un servizio, un atto di gratitudine verso la comunità.
Jole ha insegnato a tutti noi a non arrenderci mai, a inseguire il proprio talento, ad esprimere l’unicità che ci contraddistingue. Esempio coraggioso, che porta a riflettere sull’atteggiamento che oggi è necessario ritrovare; nei confronti della vita, del proprio lavoro e con sé stessi. Essere protagonisti della scena, in un teatro della vita meraviglioso, dove tutti gli attori concorrono alla trama, dove nessuno si sente inferiore all’altro, dove il ruolo che si è chiamati ad interpretare, esprime l’evanescenza, ma al contempo la bellezza dell’anima che lo riveste.
Donna capace di affrontare con un “leggerezza” le accuse a lei rivolte, ballando ed esorcizzando la sua condizione; le ha permesso di scardinare le barriere delle critiche e dei pettegolezzi, uscendone vincente. Lasciare che la propria vita fluisca negli eventi, con la giusta dose di autoironia, può essere una buona chiave, per non farsi sopraffare da essi.
Jole era riservata, amava poco parlare di sé. Questa sua caratteristica, riporta l’attenzione a questa preziosa qualità. Oggi tutto è “social” e per molti aspetti, ha migliorato e rivoluzionato le opportunità della nostra quotidianità; ma abbiamo in taluni casi perduto, il senso dell’intimità profonda, del legame che ci unisce al nostro sentire e alla nostra sfera privata. Abbiamo perso la rarità e la bellezza di ciò che è segreto, nascosto, che appartiene solo a noi. Abbiamo bisogno di recuperare la dimensione magica e misteriosa della vita, che ci unisce alla sua sacralità.
Come ha più volte ripetuto Jole: “La vita a volte è una sorpresa” e va vissuta comprendendo ombre e luci; portando nel mondo il nostro unico e irripetibile sguardo, lasciandoci meravigliare appunto dagli eventi, senza farci condizionare dal giudizio e dalla paura. In un’intervista su “Il Fatto Quotidiano” le viene rivolta una domanda sulla conduzione della Calabria prima della sua elezione; etichettando la regione come notoriamente mal governata. Jole risponde con una frase che mi ha colpita: “ma vede la realtà non è bianca o nera: ci sono i grigi”. Sono proprio i grigi che vanno valorizzati e fatti emergere e lo possiamo fare solo se mettiamo in campo la nostra diversità e le nostre risorse.