Oltre i confini, per difendere la persona.
Fratelli tutti, prendersi cura.
Il 3 ottobre il Papa firmerà la sua terza enciclica, messaggio di fratellanza.
Da Assisi, di “Francesco, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato”.
L’Enciclica Sulla fraternità e l’amicizia sociale darà senso nuovo alla parola “fraternità”, ritorno alla radice: bhar: “sostenere, nutrire”, in un rapporto di crescita reciproca.
Oltre i confini dell’egoismo. Confine, cum finis, con un fine. Avere un obiettivo, un orizzonte da inseguire, uno stimolo: una finalità che ci invita ad andare oltre.
Oggi: risolvere le disuguaglianze, la crisi climatica, in base a ciò che sogniamo, in base alla nostra idea di futuro.
Alba nuova, nuovo modo di fare economia.
Perché, prima della competizione, sta l’Uomo.
Perché, prima delle differenze sociali ed economiche, sta il senso di umanità che ci unisce.
Perché, prima del guadagno, sta il rispetto del Creato.
Perché possiamo andare oltre i confini.
Ci riporta al film di Francesco, Chiara, di Liliana Cavani, prima, durante e dopo le grandi speranze, ma anche le profonde angosce, legate al rivolgimento epocale del ’68.
“Due soli film sono per me importanti, il Francesco di Roberto Rossellini e il Francesco di Liliana Cavani” (Papa Bergoglio).
Oltre mezzo secolo fa, in quella figura così “contro”, viene intravisto lo spirito del tempo.
“Non so quando, ma so che in tanti siamo venuti per sviluppare arti e scienze, porre i semi della nuova cultura che fiorirà, inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di avere vinto” (Giordano Bruno). Anche se bruciato dalla Chiesa di Roma e di Papa Aldobrandini, oggi il Suo dire è significante.