Le Regine e la Croce Rossa Italiana: Margherita di Savoia
Dopo undici anni, la Torre riapre
le sale alle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon,
in un evento in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, grazie alla
propositività del Direttore, il Professore Maurizio Grandi, Oncologo, Immuno-Ematologo,
Bioetico, Etno-Farmacologo, Direttore del Corso di Alta Formazione in
Antropologia della Salute nei Sistemi Complessi patrocinato dal CIRPS (Centro
Interuniversitario per la Ricerca e lo Sviluppo Sostenibile) e del Corso in
Antropologia e Scienze della Pace.
Domenica 12 Giugno 2022, presso il Centro di Ricerca La Torre di Torino, si è inaugurato il ciclo di incontri “A tavola con la Storia. Le Regine e la Croce Rossa Italiana”, con il ricordo della Regina Margherita di Savoia.
Tre Regine, tre eventi, dedicati alla Salute degli Italiani per conoscere e valorizzare la nostra Storia, attraverso il Ruolo di Chi ci ha governato, a fianco delle sofferenze nelle calamità nazionali.
Organizzato dal Dr. Rista Cav. Andrea, Delegato provinciale dell’istituto nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, cavaliere dell’ordine militare e religione dei Santi Maurizio e Lazzaro, Psicologo Clinico e Psicoterapeuta, presidente del Centro Clinico “il Gomitolo Psicologia” di Venaria Reale, appassionato studioso di Genealogia, storia Militare e di Casa Savoia;
e dalla Dottoressa Arianna Ballati, Psicologa, Collaboratrice de La Torre, Co-organizzatrice del Corso di Alta Formazione in Antropologia della Salute nei Sistemi Complessi e Antropologia e Scienze della Pace, Aspirante Crocerossina presso il comitato di Torino e Vicaria dell’Ufficio Storico C.R.I.
Il Dr. Rista Cav. Andrea introduce la Conferenza portando i Saluti di S.A.R. Vittorio Emanuele Filiberto, Duca di Savoia e Principe di Napoli.
Ugo Maria D’Atri, presidente nazionale delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, collegato in differita tramite zoom per un saluto ufficiale. In Sua Rappresentanza il Comm. Renato Conzon.
In collaborazione con il Gruppo Savoia, nella persona di Alessandra Belotti, Consulente d’Immagine e Fashion Designer a Torino.
Con i relatori:
Gustavo Mola di Nomaglio, vice presidente dell’associazione Centro Studi Piemontesi;
Prof. Franco Fava, docente di presso l’Università degli Studi di Torino e membro della Croce Rossa Italiana;
Capitano Franco Lucia, storico, membro della Croce Rossa Italiana, Capo Ufficio Storico CRI Torino e Referente del Museo CRI Torino,
Il Comitato Femminile della Croce Rossa Italiana risale all’istituzione dell’Unione delle Donne italiane, con norme stabilite dallo Statuto dell’Associazione Italiana di Soccorso ai malati e feriti in guerra. Il 19 gennaio 1879 fu emanato il primo regolamento delle Donne di Croce Rossa, Sua Maestà la Regina Margherita di Savoia convocò la Commissione Superiore dell’Unione delle Donne della C.R.I.2. Il Comitato Femminile è una Componente storica della Croce Rossa, la cui rappresentatività è sempre stata fondamentale per la sua opera volontaristica al servizio delle persone in stato di vulnerabilità e difficoltà.
“Quello che si ama non lo si possiede mai completamente. Semplicemente si custodisce e si tramanda”. (Cesare Grandi)
Storia e sinestesie. La Regina Margherita, riscoperta attraverso i gioielli, i profumi, i gusti, le musiche.
Tra i gioielli e i brillanti, venne ricordata per le sue perle, (ne possedeva 2000). Si diceva che ogni giro corrispondesse ad un’amante del Re Umberto I, che gliele regalava per farsi perdonare. Amante della moda, ispiratrice della rivista settimanale “Margherita”, giornale delle Signore italiane di gran lusso (Fratelli Treves editore, Milano 1878).
Amò le essenze de La Fabbrica di Profumi C. Casamorati (Claudio Casamorati Bologna, 1888). Regalò al fondatore la sua spilla d’oro, in segno di riconoscenza.
Alla tavola, un menù studiato dallo Chef Cesare Grandi, Tecnologo Alimentare, Mediatore Culturale, Assaggiatore di Vino dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino, Cavaliere, Ufficiale Ambasciatore d’Italia de la Confrerie des Gastronomes de la Mer et Compagnons du Vin, Cavaliere e Delegato regionale dell’Ordine di San David di Galles. Accademico di Classe, con riconoscimento per gli studi interdisciplinari in campo di nutrizione e impegno sociale nella lotta alla malnutrizione nei paesi con scarse risorse (Academia Servorum Scientiae, 2011).
A La Limonaia Food as Culture di Cesare Grandi, si respira il sapore dell’eterno.
Aperitivo di benvenuto tra i profumi dei limoni, del timo, del rosmarino, tra i petali dei fiorellini dell’ulivo, i colori dei nasturzi.
Entrée di gamberi rossi di Santa Margherita Ligure, fonduta di datterini, colatura di mozzarella, estratto di basilico, in ricordo di quella pizza celebre, ideata dal pizzaiolo napoletano Gennaro Esposito per Sua Maestà. Colori dell’Italia.
Risotto mantecato al “criscito” (lievito madre), acqua di pomodoro, maggiorana, melanzane alla brace, ricotta forte.
Pollo con le dita: “la Regina Margherita mangia il pollo con le dita e noi che siamo i commensali lo mangiamo con le mani”. Sovra coscia di pollo ficatum alle erbe, garum di acciughe, zucchine trombette.
Panna cotta di bufala, fragole, pomodoro e basilico.
Storia è il battito ritmico del tempo che lascia il suo segno, nel Regno, oltre al Regno.
Storia per creare musica tra le melodie del passato e le note del futuro.
Riportate in vita le musiche del Maestro di Margherita, il Cavalier Giuseppe Unia (1818-1871), pianista compositore alla corte del Re di Sardegna, poi Re d’ Italia, grazie al contributo del Maestro Massimiliano Genot, pianista e compositore, docente al Conservatorio di Torino, amante della Storia risorgimentale torinese, studioso della musica di Leone Sinigaglia (1869-1944) e Giuseppe Unia (1818-1871), in collaborazione con il pianista Andrea Vigna-Taglianti.
Antipasto: J.H.Hummel: Rondò op.11
Primo:
Splendori milanesi
Vessillo
d’ amore Valzer op.57
Secondo: Il pianista del Re d’ Italia,
finalmente!
Dalla grande Sonata Appassionata op.148: Allegro
Dolce Marcia Reale
E se il passato e il futuro si potessero incontrare?
Tutto quello che non rigenera degenera
(Morin)