Con i Patti Lateranensi del 1929, Italia e Santa Sede trovarono accordo sul punto d’apertura del Trattato che “assicurava alla Santa Sede una condizione di fatto e di diritto la quale le garantiva assoluta indipendenza per l’adempimento della sua alta missione nel mondo.

Nel 1872 l’Italia si oppose alla presenza della Santa Sede nella conferenza Internazionale del metro di Parigi, Motivò l’opposizione col fatto che, in quanto Stato sovrano, non poteva negoziare con soggetti privi della personalità internazionale. Segno dei tempi.

Dopo il primo conflitto mondiale, l’Europa comprese che l’indipendenza della Santa Sede era diversa e più ampia rispetto a quella degli Stati, si proiettava in un orizzonte che superava i confini territoriali, riguardava la diffusione del messaggio religioso, l’aiuto offerto dalla Santa Sede a tutte le vittime.

Il riconoscimento del Trattato del Laterano investiva la Santa Sede e la comunità internazionale per uno scambio di valori e impegni universali.

I Patti Lateranensi sono divenuti, con il tempo, lo spartiacque tra le due epoche. Hanno permesso in Europa di superare polemiche e divisioni religiose, conseguire una laicità matura, affermare il metodo dell’incontro e dell’accordo tra Chiese e istituzioni pubbliche.

Si è venuto formando un diritto comune europeo, che ha posto le basi per un rapporto tra religione e società fondato sul rispetto dei diritti umani e la dignità della persona. Le Chiese agiscono a livello comunitario per favorire la coesione sociale e nazionale.

Si consolida un tessuto sociale che tiene unite società nelle quali tuttavia non mancano spinte centrifughe e disgregatrici.

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