Domenica 15 maggio. Sognare, per andare lontano.
Leggo e condivido, di Emanuele Trevi in La Lettura del Corriere della Sera :
la fine dell’outsider.
“…che i visionari esistono non è un’invenzione e corrisponde a qualcosa di molto radicato nella nostra natura. Ci chiediamo piuttosto come si esprimano, queste persone eccezionali.
E ci rispondiamo che il sistema delle arti e del pensiero, oggi, è cosi distante dall’esperienza vissuta che pur tra opere eccelse non troviamo la testimonianza di un percorso autenticamente utopistico.” Philip K.Dick
“Probabilmente, non c’è un essere umano dotato di un minimo di coscienza che non abbia provato, anche solo per una manciata di secondi, il sentimento acutissimo dell’irrealtà della realtà. Un evento esteriore, l’insorgere di un ricordo confuso, un malessere che non sapremmo attribuire con sicurezza al corpo o alla mente: basta molto poco, per farci intuire che il nostro patto con il mondo, come quello di quasi tutti i nostri simili, è una specie di abitudine ereditaria, di convinzione prolungata. Deve pur esistere un livello di verità più vasto, corrispondente a una nuova libertà, a un grado di pianezza della vita al quale l’umanità sembra aver rinunciato in conseguenza di una maledizione, di un oscuro sortilegio.
Eugenio Montale con l’irriverenza dei grandi poeti, aveva la sensazione di avere vissuto “al cinque per cento”. Ma se il sentimento fugace di essere stati defraudati fin dalla nascita è tutt’altro che raro, bisogna subito aggiungere che la stragrande maggioranza dell’umanità non mostra di patire eccessivamente questa limitazione. L’abitudine e la necessità non fanno che intonare il loro canto di sirene : la vita che viviamo è l’unica vita reale, e si svolge nell’unico (se non il migliore) dei mondi possibili. Se sospettassimo in maniera sistematica delle apparenze, la nostra stessa capacità di esistenza sarebbe minata nelle fondamenta.
E’ già abbastanza difficile vivere per mettere in conto una seconda nascita che ci metta in grado di accedere a qualche tipo di verità nascosta. L’umanità può permettersi solo una sparuta minoranza di individui dotati di una “seconda vista”, non importa se compatiti come pazzi o venerati come poeti o perseguitati come corruttori. Questa minoranza, è composta da uomini solitari, sempre più soli…”
Mistica autentica, non spiritualismo esoterico e alienante, ma seme deposto nel terreno.
Come stigmatizzato da S.E. il Cardinale Gianfranco Ravasi in “Sole 24 Ore”
“…proprio per questo, antitetico all’autentica mistica non è solo il materialismo greve ma anche lo spiritualismo etereo, magico, snob, impastato di esotismo, alla “New Age”, ove messaggio e massaggio, yoga e yogurt, digiuno e dieta, ascesi e fitness si abbracciano e si confondono”.