La felicità è quello stato d’animo mentale positivo che ci rende soddisfatti per un obbiettivo raggiunto; essa deriva dalla parola felicitas, felix-icis, “felice”, la cui radice “fe” significa abbondanza, ricchezza, prosperità.
Se ci pensiamo bene non esiste un vero e proprio strumento in grado di misurare la felicità in quanto essa è soggettiva, ma potrebbe essere definita uno stereotipo di azioni, parole, emozioni e sentimenti più o meno significativi per la nostra vita.
Fin dai tempi più remoti molti intellettuali si domandavano in cosa essa consistesse e quale fosse il modo per raggiungerla, arrivando a diverse conclusioni sia scientifiche che religiose. Fino ad arrivare ai giorni nostri dove molte persone s’impegnano tutta la vita col fine di essere felici, ma senza però riuscire a raggiungere il loro obbiettivo; altre invece riescono a vedere la felicità nella semplicità dei piccoli gesti quotidiani, vivendo una vita umile ma serena.
Attualmente l’immagine della felicità ci viene spesso mostrata dai media, con illusione ed inganno, attraverso film, pubblicità, documentari, reality show, superenalotto etc.. falsando ciò che è realmente il suo significato. Un esempio potrebbe essere la famiglia della fattoria del mulino bianco, che è rappresentata come una famiglia felice, spensierata e perfetta, che inizia bene la giornata, facendo una ricca colazione ma in cui i problemi della vita quotidiana sembrano non esistere affatto. La felicità non può essere un concetto così esteriorizzato e banale, che ci appartiene inequivocabilmente, ma essa va conquistata affrontando gli ostacoli della vita, talvolta è la strada più difficile e tortuosa. Dal nostro punto di vista, non esiste un vero e proprio modo di misurare la felicità, perchè ognuno di noi la vive in maniera differente; è facile dire che per la maggior parte delle persone, il loro simbolo sia identificato nel dio denaro; ma se andiamo oltre il concetto di ricchezza e ci guardiamo attorno, possiamo vedere molte cose: ad esempio un abbraccio di un amico, il sorriso di un bambino, la conquista del cuore di una ragazza, la nascita di un figlio, un gesto delicato verso chi soffre più di noi e ciò può renderci ancora più felici. La felicità è come il termometro, alle volte sale e alle volte scende, a seconda del nostro stato di salute. Ma allora forse non sarebbe il caso di domandarci se lo siamo veramente felici? E cosa facciamo per esserlo? O cosa dovremmo fare per diventarlo?
Non dobbiamo essere infelici perchè questo ci porterebbe a chiuderci verso gli altri e ci farebbe cadere nell’egoismo e nella depressione. Dobbiamo convincerci che tutti noi possiamo essere felici in ogni momento della nostra vita, essere felici per noi stessi, e per gli altri, e perchè no “terminare come ci suggerivano le favole da bambini ….e così vissero felici e contenti”.
L’aspetto più bello della felicità e nel contempo la chiave principale per ottenerla, è capire che non la si potrà mai raggiungere chiusi in se stessi, ma solo aprendo il nostro cuore agli altri e se questi altri non lo hanno ancora capito, dovremo aiutarli a scoprirlo. Per loro stessi e per noi.
Citazione della Felicità: La felicità è interiore, non esteriore; infatti non dipende da ciò che abbiamo, ma da ciò che siamo. Henry van Dyke
A tal proposito vorrei suggerire la condivisione di questo link, alle volte rinunciare a qualcosa potrebbe renderci davvero felici: http://decrescitafelice.it/la-decrescita-felice/