Ascoltare Mozart puo’ aiutare chi soffre di epilessia a prevenire nuove crisi.
A svelarlo e’ lo studio clinico “Effetti della musica sulla frequenza delle crisi in soggetti istituzionalizzati con disabilita’ intellettiva profonda ed epilessia farmacoresistente” dell’Istituto Serafico di Assisi, centro specializzato nella riabilitazione, cura ed educazione di bambini e ragazzi con gravi disabilita’ fisiche e cognitivo comportamentale, presentata oggi alla “6th Cambridge International Conference on Mental Health 2017”, a Cambridge.
Secondo la ricerca, illustrata dal Direttore Sanitario del centro assisano Sandro Elisei, l’ascolto indotto della Sonata K 448 di Mozart, avrebbe degli effetti benefici nel trattamento dell’epilessia. L
‘unita’ di ricerca del Serafico di Assisi, ha constatato che, nei soggetti affetti da epilessia farmacoresistente in aggiunta a una severa disabilita’ intellettiva, ascoltare la sonata di Mozart ridurrebbe il rischio di ricaduta.
In 1 paziente su 2, la melodia del compositore austriaco, porterebbe a una riduzione di circa il 21% delle crisi epilettiche e, nel 10% dei casi si e’ assistito alla loro scomparsa.
La musica inoltre porterebbe a un miglioramento delle abilita’ comunicative, verbali, motorie, emotive e sociali. Ecco perche’ si parla di “Effetto Mozart”.
Da tempo riconosciuta come “malattia sociale”, l’epilessia e’ una patologia neurologica che si manifesta sotto forma di “crisi”,
disturbi improvvisi e transitori, causata da una alterata funzionalita’ dei neuroni. È una delle malattie piu’ diffuse al mondo, al punto che anche l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (Oms) l’ha inserita tra gli obiettivi prioritari contenuti nel “Piano d’azione 2013-2020” sollecitando gli Stati membri a un maggiore impegno nel campo della ricerca scientifica.
Nel mondo, ci sono circa 65 milioni di persone, bambini, giovani adulti e over 65 che soffrono di crisi epilettiche.
In Italia, il dato si attesta a mezzo milione di persone, con piu’ di 30.000 nuovi casi accertati ogni anno.
Cosi’ in un comunicato l’Istituto Serafico di Assisi.
“L’epilessia e’ una malattia neurologica caratterizzata dall’insorgenza di manifestazioni cliniche (cosiddette ‘crisi’) dovute a scariche anomale delle cellule nervose di una particolare regione cerebrale.
Le crisi insorgono di solito spontaneamente, sono improvvise, si ripetono nel tempo, possono avere aspetti diversi a seconda della zona cerebrale interessata, ma in genere sono identiche nello stesso soggetto, sono di durata variabile e spesso seguite da fenomeni come sonnolenza, confusione o agitazione.
E’ una malattia che puo’ essere curata nella maggioranza dei casi con farmaci specifici; esistono tuttavia forme particolari che non rispondono alla terapia farmacologica”, spiega Sandro Elisei, direttore sanitario dell’Istituto Serafico di Assisi.
Per secoli, chi era affetto da questa patologia veniva allontanato per paura e visto con sospetto e incomprensione. Nella storia, il binomio “epilessia e genio” e’ stato spesso ricco di sorprese. Infatti, sono tanti i personaggi famosi che hanno convissuto con questa malattia: da Giulio Cesare a Napoleone, da Petrarca a Van Gogh a Fëdor Dostoevskij, quest’ultimo ne “L’Idiota” descrisse il rapporto con questo male che lo accompagno’ per tutta la vita, continua l’Istituto Serafico di Assisi.
La ricerca, condotta all’interno dell’Istituto Serafico di Assisi, ha coinvolto un gruppo di soggetti ospiti del centro.
“La partecipazione allo studio clinico- spiega il DS S. Elisei-
ha interessato persone affette da una particolare forma di epilessia resistente ai farmaci che hanno avuto almeno due crisi al mese nel semestre precedente l’inizio dell’indagine e con una grave disabilita’ cognitiva”.
I pazienti sono stati divisi, in maniera del tutto casuale, in due gruppi (A e B): al primo gruppo e’ stata fatta ascoltare, per 30 minuti, la Sonata di Mozart, una volta al giorno per sei mesi mentre, l’altro gruppo fungeva da “gruppo di controllo”.
Al termine del semestre, il procedimento e’ stato ripetuto invertendo i ruoli. Nel 50% della popolazione studiata, l’ascolto quotidiano della Sonata di Mozart K 448 ha ridotto significativamente la frequenza delle crisi epilettiche. Infatti, durante il periodo di trattamento, si e’ registrata una riduzione di quasi il 21% della frequenza e nel 10% dei casi la scomparsa delle manifestazioni epilettiche.
È stato riscontrato, inoltre, un miglioramento della qualita’ della vita dei pazienti i quali si sono dimostrati meno nervosi e agitati.
“Quando si parla di Effetto Mozart si intende la modalita’ attraverso cui ci possono essere dei cambiamenti nell’ambito dell’attivita’ cerebrale interessate alle diverse forme dell’epilessia”, dichiara Sandro Elisei, psichiatra e direttore sanitario dell’Istituto Serafico di Assisi. Lo studio ha portato alla luce un altro aspetto: gli effetti benefici rilevati sui soggetti a seguito dell’ascolto della Sonata K 448 sono temporanei. Infatti, a distanza di qualche mese la frequenza delle crisi epilettiche e’ tornata ai numeri iniziali. Resta il fatto pero’ che per avere effetti positivi a lunga durata e’ consigliabile “prescrivere” l’ascolto della Sonata K 448 a vita.
“Lo studio che abbiamo realizzato e’ un importante contributo a sostegno dell’indicazione di far ascoltare la musica come terapia aggiuntiva nella gestione clinica dell’epilessia in soggetti con una disabilita’ profonda, soprattutto quando i trattamenti farmacologici standard non si dimostrano particolarmente efficaci” (S.Elisei).