Domenica delle Palme : I cristiani egiziani continuando a recarsi in chiesa per pregare. La Domenica delle Palme è un giorno speciale per i bambini. Le madri, una volta, si divertivano a creare simboli e giocattoli con foglie di palma. Noi, bambini musulmani, ricevevamo corone, stelle e spade fatte con queste foglie, mentre i bambini cristiani portavano le croci. Li accompagnavamo in corteo fino alle porte della chiesa. Loro entravano per la Messa e noi ricevevamo qualche dolce. Poi, in attesa che uscissero, proteggevano la chiesa da nemici e demoni invisibili con le nostre spade verdi.
Penso che la mia sia l’ultima generazione che ha vissuto questa gioia. In seguito, alla fine degli anni 70 del Novecento, il presidente Anwar al-Sadat ha aperto lo spazio pubblico agli islamisti e milioni di egiziani sono emigrati verso i Paesi del Golfo, verso società uniformi che non conoscevano il pluralismo religioso e non lo accettavano. (Wael Farouq)

 

Venerdì Santo :… alla ricerca della sovrumanità nell’accogliere, non solo i migranti della miseria, ma l’idea che si debba accettare, difendere, annettere, salvare, vivere la Pace di tutti. Si punta ancora a salvare le nostre Nazioni… a non accettare l’idea che l’esodo biblico del mondo che sta morendo di torture, sia parte della nostra esistenza. …L’umano ha fatto il suo tempo,… come modello unico di codice e diritto… Va scritto un altro alfabeto, altra costituzione, interiore e ulteriore, altra poetica di vita, che non faccia solo commuovere per quel che vediamo. Manca la mutazione genetico-cosmica-spiritual-trascendentale, per amare, non armare e finanziare gli angoli del mondo, origine di tanta “umanità” del benessere-malessere.
Mutazione che è a monte delle piccole e grandi decisioni che i governi non riescono nemmeno a immaginare, finiti a cercare mercati, foraggiando terrore e a seconda degli interessi del momento, appiccando ogni tipo di paura per ottener potere e controllo. …
Non c’è nulla di laico o religioso, non è questione di credenti e non, ma di immenso incredibile: questione di trascendenza, di spirito che muove (o non muove) le mani di chi spalleggia e non fa nulla per aprir corridoi umanitari, di chi vuol vietare le migrazioni, come se fosse possibile fermare il mare, se si continua ad agitarlo muovendone le onde per cui si muore….
Mancanza di grandezza, infinito, bene, dignità, compensando con manie di grandezza e d’espansione a tutti i costi; i costi delle missioni di pace, degli armamenti, delle vite e delle continue deviazioni dell’informazione.

Da secoli ci provano anche i poeti, artisti, presto o tardi…
Quando si capirà che questa poetica, questa arte del trascendere dev’essere accolta e indossata da tutti, volontari e non? Possiamo almeno cominciare a lasciare entrare questo nuovo stato d’animo, prima di capire come fare entrare tutte le altre anime…?

Rapporto annuale 2017 del Centro Astalli – Servizio dei Gesuiti, di Alessandro Bergonzoni

Buona Pasqua di Resurrezione

 

 

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