La Storia, la Medicina, l’Antropologia.

Per gli Egizi era simbolo di immortalità, veniva utilizzato nelle cerimonie religiose con la stessa funzione dell’incenso, ed era utile al defunto per il viaggio nell’aldilà.

I Greci lo chiamavano anthos il fiore per eccellenza, pianta benefica e benaugurale.

Nel XVII secolo, la regina Isabella d’Ungheria, settuagenaria e piena d’acciacchi, ritrovò la salute e una seconda giovinezza grazie al Rosmarino.

Nelle campagne bolognesi dell’800 si pensava che i fiori, posti a contatto con la pelle, all’altezza del cuore, donassero la felicità: credenza antichissima testimoniata dal suo nome dorico, makarites “beato”. Il profumo della pianta, posta vicino alla finestra o alla porta, avrebbe allontanato gli effluvi.

Sicilia. 1875. Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani. Giuseppe Pitrè, medico ottocentesco e studioso delle tradizioni siciliane, racconta la storia di una regina sterile, che si imbattendosi in una pianta di rosmarino, partorì una piccola piantina di rosmarino, battezzata “Rosmarina”, che innaffiò con il suo latte. Il re di Spagna le rubò la pianta e la portò nel suo giardino, alimentandola con latte di capra. Un giorno, dalla piccola pianta di rosmarino venne fuori una splendida fanciulla, di cui il sovrano si innamorò. Costretto a partire per la guerra, abbandonò la sua amata alle cure di un giardiniere, ma le sorelle incuriosite fecero visita alla fanciulla e scoprirono la sua straordinaria bellezza. Gelose, la maltrattarono e la ridussero in pessime condizioni. Il giardiniere, preoccupato per la reazione del re al rientro, si rifugiò su un albero dove incontrò due draghi. Nel mezzo della loro conversazione, i draghi si lasciarono sfuggire il rimedio per la pianta morente di rosmarino: un unguento di sangue di drago maschio e grasso di drago femmina. Il giardiniere decise di uccidere i due animali e curò la pianta. Infine il re rincasò e si sposò con la bella Rosmarina.

Nella Francia del Sud ancora oggi c’è l’usanza di fumare i fiori di Rosmarino con la pipa assieme a foglie di Eucalipto per allontanare catarro e bronchiti, mentre le donne ne bruciavano gli aghi sulle stufe per facilitare la respirazione degli influenzati.

Il suo profumo potenzia la memoria: si usa studiare tenendone sul tavolo un rametto o cingendosene le tempie a corona.

È di buon auspicio nel giorno delle nozze, perché simboleggia la Sincerità.

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