La Luce è VITA.

In uno dei suoi raggi è il destino del Mondo.
“ Una piccola luce, come un barlume, può ricondurre a volte allo splendore.”
(Erza Pound)

Dopo il Solstizio d’inverno, la luce rinasce e comincia a salire, come il germoglio della vita che passa dalla materia alla luce.

“…poniti davanti agli eventi come un bambino, sii pronto ad abbandonare ogni preconcetto e le stelle saranno buchi nel cielo da cui filtra la luce dell’infinito”.

I girasoli che ruotano la testa per seguire il percorso del sole, i rami dell’edera che si arrampicano su un vecchio muro, il nostro basilico che sporge le foglie verso il punto più caldo della terrazza: ogni pianta passa la sua intera vita a cercare la luce. La sente, la riconosce, sa come trovare quella migliore. L’alba è luce che irrompe nella notte, si ripete ogni giorno. Non cerca nulla in cambio. Non conosce ritardi.
La luce è l’orologio circadiano: le piante aumentano la riproduzione cellulare (le mitosi) durante la notte, come gli Umani, ma formano la struttura nella luce del sole che ne dà la struttura. In uno dei suoi raggi è il destino dell’Umanità. Siamo parte di lui: riempie i nostri sensi, lo vediamo, odiamo, ascoltiamo, tocchiamo, pensiamo.
I fisici, a Ginevra, cercano di capire i segreti primitivi della materia, smontandola come fanno i bimbi con i giocattoli tredici miliardi di anni di vita alla ricerca della supersimmetria. I biologi in Giappone, restituiscono memorie perdute, illuminando i neuroni con impulsi luminosi e nel solo apparente effimero momento, aprono all’ immaginario infinito. L’Uomo usa un terzo della corteccia cerebrale per formarsi un’immagine colorata del Mondo. Sei milioni di cellule con tre diversi pigmenti dipingono la nostra Vita. La cellula è un risonatore elettromagnetico emette e assorbe radiazioni di alta frequenza. La Vita è armonia delle radiazioni multiple. La malattia è squilibrio oscillatorio delle cellule. Ogni cellula deve la sua vita al suo nucleo, sede di oscillazioni che irradiano radiazioni. Il nucleo cellulare è un circuito elettrico dotato di self-inductance, suscettibile di oscillare su diverse lunghezze d’onda. La grandezza dipende dalle spirali del DNA e dalle capacità, dalla forma e dalla lunghezza dei loro anelli. Ogni organismo vivente emette biofotoni (luminescenza con una lunghezza d’onda tra 200 e 800 nanometri) immagazzinate nel DNA durante la fotosintesi trasmessa in continuo dalla cellula. Più il livello di energia luminosa emessa da una cellula è alto, più intenso é il potenziale per il trasferimento all’organismo. Per contrastare l’entropia, perdita di struttura, caos, per creare mantenere uno stato di eccitazione. Il livello di ordine all’interno del corpo consente il flusso di informazione e comunicazione. Costruisce cellule, sintetizza proteine, carboidrati, lipidi, neurotrasmettitori trasferisce informazioni, attraverso la luce. DNA, agisce in un sistema acquoso. Irradia biofotoni, amplia il proprio dominio di coerenza quantistica attraverso il quale si attivano trasferimento e memorizzazione dei segnali di informazione dell’acqua recepite da  ricettori molecolari risonanti per attuare ordinate funzionalità enzimatiche e metaboliche. Siamo fotocellule umane il cui nutriente biologico è la luce (del sole). La luce è un campo elettromagnetico che vibra, combinazione di campi magnetici ed elettrici indipendenti che oscillano all’unisono. La frequenza delle vibrazioni determina il colore della luce, in modo progressivo, dall’estremità rossa a quella azzurra. Le alte frequenze, oltre l’azzurro e il violetto, corrispondono all’ultravioletto. I fotoni sono caratterizzati da un altissimo grado di ordine; l’elevata coerenza conferisce la capacità di trasmettere informazioni: l’organismo vivente é attraversato da un campo di onde, coerente che influenza e regola le funzioni di vari livelli di controllo e organizzazione. Tesla è il cacciatore che acchiappò la luce nelle sue reti dalla profondità della Terra. All’interno della Terra ci sono energie di allegria, che si esprimono attraverso un fiore, alimenti. La forma principale dell’evoluzione è la relazione simbiotica tra organismi appartenenti a famiglie diverse trasferimento di informazioni tra cellule.
Le nostre cellule derivano da una simbiosi con i batteri, trasformati in organuli cellulari, come mitocondri e cloroplasti. I cloroplasti, delle cellule vegetali, responsabili dei processi di fotosintesi, sono antichi cianobatteri. Il nostro pianeta è un sistema complesso capace di autoregolarsi: gli organismi, vegetali e animali, modificano l’ambiente in modo da mantenere la Terra in uno stato di equilibrio adatto a garantire le condizioni idonee alla presenza della vita. (Lovelock e Margulis)

Simbiosi
Il network è il fondamento della connessione, per trasferimento multidirezionale delle piante. Scambiano messaggi, risorse tra piante, insetti e batteri. Lanciano allarmi, condividono nutrienti. Come in Avatar, Pandora, rete che collega il vivente.

Le sinapsi
Sotto la Terra c’è un altro mondo con infiniti percorsi biologici, che collega gli alberi, per comunicare comportarsi come un unico organismo. Insieme formano una rete che e rende la foresta resistente. La bellezza e l’armonia della Rosa possono essere medicina. I raggi del sole alimento. Le particelle di luce sono note scritte: il raggio è una sonata; creata, dura per sempre, anche nel silenzio.
Mille lampi, un concerto.

Nella scala dei colori cromatici:
il rosso la nota del color più basso, corrisponde al do,
l’arancione al re,
il giallo al mi,
il verde al fa,
il blu al sol,
l’indaco al la
il viola al si (ti).
Le tre note fondamentali della scala musicale: la prima, la terza e la quinta, corrispondono ai tre colori primari rosso, giallo e blu. La settima nota della scala musicale, la meno perfetta, corrisponde al color porpora, il meno perfetto nella cala del colore. Il DO, rosso, richiede ventiquattro vibrazioni dell’aria, il SI ,viola, quattrocentocinquanta trilioni.

Frequenze
Da 400 a 430 nm.  viola
Da 430 a 490 nm.   blu
Da 491 a 560 nm.   verde
Da 561 a 580 nm.   Giallo
Da 581 a 620 nm.   Arancione
Da 620 700 nm.      Rosso
Tutte insieme danno luogo al bianco.

La Luci, la Musica aumentano la superficie delle foglie, la clorofilla.

Le piante non hanno neuroni ma le cellule della punta radicale producono un segnale elettrico che trasmette potenziale d’azione.
I loro neurotrasmettitori (glutammato, serotonina, dopamina, acetilcolina) sono gli stessi del nostro cervello.
Le radici ascoltano meglio di noi (infra et ultra): 20 segnali allo stesso tempo e inviano segnali con amminoacidi, zuccheri, metaboliti secondari. Per la pianta, la luce è nutrimento. Bioluminescenza. La luce verde (510-520 nm) emessa dal micelio, dal pileo e dalle lamelle è ottenuta per reazione di ossidazione: l’ossigeno molecolare (o l’acqua ossigenata) ossidano una molecola: la luciferina. La reazione è catalizzata da luciferasi «promiscua», capace di interagire con diversi funghi.
Scoperta del 1849 in un paesino nel centro del Brasile, dal botanico inglese George Gardner vedendo ragazzi giocare con un oggetto luminoso, un fungo: Agaricus (gardneri, in onore dello scopritore).
Il mistero della Vita: dare vita alla vita. Meccanismo per segnalare la loro presenza a coleotteri, vespe ed altre piccole creature, per permettere il trasporto delle spore nel sottobosco e favorirne la riproduzione. Una successione di giornate calde e soleggiate, con notti non ancora troppo fredde induce la produzione degli zuccheri e la sintesi di pigmenti, le antocianine, a tinte rosse, viola, cremisi esaltando la spettacolarità dei colori delle foglie. La produzione continua dalla clorofilla è responsabile del verde. In autunno, con l’aumentare della lunghezza della notte, la produzione di clorofilla rallenta, si arresta e viene distrutta. Gli altri pigmenti, i carotenoidi, responsabili del colore GIALLO, presenti nella foglia, ma mascherati dalla clorofilla, diventano visibili. Compare il ROSSO, per effetto delle antocianine. I colori autunnali sono il risultato della guerra evolutiva tra gli alberi e gli insetti che succhiano gli amminoacidi dalle foglie nella stagione autunnale, a scapito degli alberi.

Colori emessi dalle piante
La porpora fenicia nella Roma dei Cesari e dei Papi dai molluschi: Murex brandaris e il Thais haemastoma s.
Blu e indaco da guado
azzurro dalla malva
rosso dalla robbia,
giallo dalla reseda, curcuma, ginestra, cartamo e zafferano.
L’alternanza della luce (L=light) e dell’oscurità (D=darkness) che segue un periodo di 24 ore, è uno dei sincronizzatori più potenti dei ritmi circadiani per i vegetali e per gli animali, per l’uomo. Le piante usano la luce per regolare il proprio sviluppo, attraverso gli stessi geni del DNA umano.
Non hanno un sistema nervoso centrale e un cervello che possano coordinare l’informazione, ma le diverse parti di una pianta sono strettamente collegate fra loro e le informazioni riguardanti la luce, le sostanze chimiche e la temperatura vengono scambiate fra radici e foglie. Le piante distinguono i colori (fooperiodismo):
blu per sapere verso quale direzione piegarsi, rossa per misurare la lunghezza della notte. Il citocromo delle foglie riceve il segnale dalla luce e origina un segnale che si propaga attraverso la pianta, inducendone la fioritura. La luce rossa del tramonto, con lunghezze d’onda leggermente superiori, annulla l’effetto del rosso brillante. L’ultima luce al termine del giorno è rosso estremo, segnale di “spegnimento” del vegetale. Gli apparati visivi di vegetali e animali hanno in comune i recettori per luce blu, criptocromi,attivi nella regolazione della crescita delle piante: il controllo del loro orologio interno. Il criptocromo è il recettore per la luce blu, responsabile dell’orologio circadiano mediante la luce: la luce blu ,  difende dagli insetti segnala alla cellula che il giorno ha inizio.

PHOS: La chimica – fisica dei colori.
Le piante della luce, la luce delle piante.

“L’amore è una parola di luce, scritta da una mano di luce, su una pagina di luce”. K. Gibran

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