Dal latte si ottengono formaggi, burro integratori e vestiti.
Il latte contiene proteine, tra cui la caseina, che possono essere estratte dal latte con un semplice procedimento riproducibile anche in casa con latte caldo e aceto o succo di limone. Il risultato è una sostanza caseosa affine alla ricotta o al paneer (il formaggio fresco indiano), manipolabile e plasmabile a piacere. Questa sostanza viene ulteriormente trattata per ricavarne la galalite, una delle più antiche plastiche.
Negli anni Trenta ,stimolata dalle sanzioni, la Snia Viscosa mise a punto un procedimento che permetteva di produrre una fibra tessile artificiale chiamata Lanital (negli USA fu registrato un prodotto quasi indentico con il nome Aralac). Era il tempo delle sanzioni, per ovviare alla scarsità di lana indotta dall’embargo e dall’autarchia. E’confortevole, traspirante, morbida e calda. Alternativa alla lana per chi è allergico alle fibre animali.
I primi studi sulle fibre ottenibili dalle proteine si effettuarono per riprodurre la seta, che venne però sostituita dal rayon ottenuto dalla cellulosa.
Fibre che dovevano sostituire la lana vennero prodotte proprio a partire dalla caseina presente nel latte. Questo perché vi era un eccesso nella produzione di latte.
Il processo produttivo di lavorazione prevedeva la separazione dei grassi e degli oli dalla caseina del latte.
La caseina è insolubile in acqua (essendo idrofobica), e in acidi e alcol, mentre si può solubilizzare in soluzioni basiche di idrossido di sodio o di ammonio.
Per migliorarne la viscosità la soluzione di caseina veniva lasciata “maturare” facendo attenzione all’ossidazione ed agli attacchi batterici.
I tessuti autarchici, la meravigliosa genialità del popolo italiano : cisalfa, lastex, ginestra, gelso, orbace,angora dai conigli.
Successivamente veniva estrusa in un bagno coagulante che conteneva acidi come il solforico e sali come i solfati di sodio, alluminio, magnesio.
Si sottoponeva la fibra grezza ad un trattamento di reticolazione in bagni acidi di formaldeide per migliorarne la tenacità.
Da un ettolitro di latte magro si ottenevano tre chili di caseina e quindi di “lanital”. Dal gennaio 1936 la Snia Viscosa produsse oltre 5000 chili di lanital al giorno e impiantò filiere capaci di produrne almeno 50.000 al giorno.
L’interesse per questo tipo di fibre è ritornato alla ribalta per la richiesta di prodotti ecosostenibili. Nel processo produttivo al posto del bagno di formaldeide si usa acido citrico, per diminuire la produzione di residui di produzione inquinanti.
La stilista Damasca lancia il Qmilk prodotto da scarti industriali; ogni anno vengono buttati 2 milioni di tonnellate di latte.
L’alimento andato a male è la partenza del tessuto.
Pochissima necessità d’acqua : meno di due litri per un chilo di Qmilk.
Antibatterico e termoregolatore, oltre che nei vestiti e la stoffa per garze e bendaggi.
Negli Stati Uniti si sta sperimentando la produzione di una pellicola trasparente per la conservazione degli alimenti, composta da caseina e pectina da utilizzare per la conservazione dei cibi. La pellicola riduce di 500 volte la diffusione di ossigeno rispetto ai film in uso e garantirebbe una migliore conservazione dei cibi nella catena della distribuzione, perché il polimero ottenuto avrebbe porosità di dimensioni inferiori sia di polietilene, sia di cellophane che di quelle ottenute dall’amido di patate. Per migliorarne le caratteristiche meccaniche si aggiunge pectina di agrume. Il film sarebbe edibile: latte e limone.