di Maria Cristina Pezzoli
Matilde: personaggio di primaria importanza nella storia del Medioevo europeo, donna di potere controverso, al centro di uno scontro epocale nella lotta della giustizia tra Papato ed Impero.
Matilde divenne oggetto di esaltazione da una parte e di denigrazione dall’altra.
Correndo qua e là con la memoria nella sua vita, forse ognuna di noi vorrebbe essere per una volta nella vita Matilde, o forse, perché no, anche più volte.
Vorremmo essere come lei, donne guerriere, contro le regole comuni, in ambiti in cui la lotta toccherebbe all’uomo, o astute come lei, nell’intrigo, e persino nella sua vita privata, con i suoi matrimoni a scopo di strategie di Stato.
Al tempo stesso ci piacerebbe la sua ardita saggezza, la generosità nel governare e la devozione alle sua causa di difesa del Papato.
Vorremmo avere la sua vita, di avventura, di interessi contrastanti e a volte contraddittori, di decisioni ferme ed irrevocabili: il peso discriminante nelle storie di un’epoca.
E ancora, la vita vissuta in pieno, fino in fondo.
Ecco cosa ci attira: ogni percorso iniziato, vissuto fino alla fine.
Sia quelli per sé, sia quelli che potevano essere oltre se stessa.
Antesignana in tutto, persino nella richiesta del sacerdozio alle donne.
Ironie della sorte, il Pontefice glielo avrebbe accordato se avesse fatto costruire cento monasteri: morì dopo essere giunta al novantanovesimo.
Amata e odiata, Matilde, a seconda che il giudizio provenga da una parte storica o da un’altra.
Ma è così che ci piace essere, perché vuol dire che così abbiamo vissuto la nostra parte per intero.
A Canossa intermediaria tra un Papa e un Imperatore, non ebbe un attimo di esitazione a far sì che l’Impero avesse la sua “umiliazione”, rischiando le ritorsioni future che poi puntualmente avvennero.
Ma Matilde, forse, non aveva davvero paura.
Matilde: forza straordinaria, attitudine al comando, fede e ardore di un personaggio di primo piano in un’epoca nella quale le donne erano considerate di rango inferiore.Contessa, Duchessa, Marchesa, Vicaria Imperiale, la GranContessa Matilde di Canossa scatenò ammirazione e denigrazione, amore e odio perché impossibile restarle indifferenti, impossibile non sentire il suo potere: così vorremmo essere Donne.