Sotto lo stesso cielo, a volte sereno, a volte drammatico, Parigi saluta il nuovo anno con un impegno dal Mondo, al Mondo.
Cop21 prova a superare i conflitti del presente, in una presa di coscienza collettiva.
Non sappiamo se riusciremo a rispettare le scadenze, né se ci darà i frutti auspicati.
È una scommessa.
Sicuramente sarà doloroso, costoso, controverso. Complesso. Come la Vita.
Nessuno si è alzato contento, premessa indispensabile di ogni buon accordo.
Né vinti né vincitori. E’ in gioco la sopravvivenza dell’Umanità.
Attraverso il sacrificio di miliardi di vittime, l’Uomo deve acquisire la sua immunità, il suo diritto alla sopravvivenza ( La guerra di mondi, Steven Spielberg).
Se mancheremo all’appuntamento,
nel 2030 centinaia di milioni di Persone non avranno acqua sufficiente per vivere;
nel 2080 il loro numero salirà a tre miliardi;
nel 2100 metà della vegetazione sarà estinta.
Si scioglieranno i ghiacciai, aumenteranno le inondazioni, malaria, dissenteria, tubercolosi cresceranno nelle zone tropicali e non.
Se La Codardia chiede: «è sicuro?», la Convenienza : «è opportuno?», la Vanità: «è popolare?»
La Coscienza: «è giusto?»
È arrivato un momento in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né opportuna e neppure popolare, ma va presa perché la Coscienza dice che è quella giusta. ( Martin Luther King, Jr)
Che il 2015, dichiarato l’anno della Luce, possa essere di auspicio.
Quattrocento milioni di anni fa lo aveva già compreso una forma straordinaria di Vita, con i suoi duemila colori in Italia e quattordici mila nel Mondo. I Licheni.
Cinquecento milioni di anni fa il mare era accogliente ricco di Vita, di nutrimento. La terra un deserto desolato, sterile. Eppure, alcune alghe verdi approdarono alla scoperta di un nuovo mondo, abitato solo da funghi che si nutrivano con i pochi minerali estratti dal terreno, incapaci di sintetizzare gli zuccheri.
Anche allora, venivano dal mare, e non c’erano i barchini.
La sola strategia per sopravvivere ed evolvere era la simbiosi.
Cento milioni di anni per comprenderlo, poi nacque, dal loro incontro, il Lichene, base della catena alimentare.
Il suo corpo è incompleto, non esistono radici, foglie, tronco.
Ma dalla sua fragilità nasce la grandezza : capace di riconoscere il danno e il rischio, ma anche di difendersi per sopravvivere, sintetizzando sostanze che difendono loro e curano Noi.
Sensibili allo stress termico, idrico, accumulatori di radionuclidi, zolfo, fluoro, idrocarburi, cloruri che ne cambiano il colore, e diminuiscono la fotosintesi e la fertilità, vivono sintetizzando l’acido usnico che diventa un antibiotico, antibatterico, antitubercolare.
Il 2016 è l’ Anno Internazionale dei Legumi, che la Fao ha inaugurato il 10.11.2015 con lo slogan “semi nutrienti per un futuro sostenibile”.
Sono fagioli, lenticchie, piselli, ceci, fave manche roveja, lupino,cicerchia, fagiolina i protagonisti del prossimo. Caratterizzati da un basso contenuto di grassi e una grande ricchezza di sostanze nutritive e di fibre solubili, fonte di amminoacidi e proteine (nel 2020 rappresenteranno il 20% del totale delle proteine consumate a livello mondiale, Onu).
Strumenti ideali per combattere la malnutrizione (sia la denutrizione che l’eccesso di calorie), la loro coltivazione migliora i sistemi di coltura in cui crescono, aumentando l’efficienza dell’irrigazione, fissa l’azoto, riducendo la quantità di fertilizzanti necessari e l’emissione di gas serra, arricchisce la biodiversità e la salute del suolo.
Cinque volte meno costosi della proteine del latte. “Meno e meglio”, riscoperta del medievale e rinascimentale stile sobrio della Vita, non già commodity consumistica che si può mangiare come si vuole, per poi dimagrire con i farmaci contro l’obesità.
Ancora una volta, la fecondità viene dai colori, come Luce, come richiamo dei loro fiori.
Nella storia della coevoluzione si assiste ad una sequenza progressiva sempre più decisa e meno discreta per le specie vegetali.
Dai colori sbiaditi crema e bruno dei flavanoni adatti per gli scarafaggi, i primi impollinatori zoofili, e per le mosche, alla produzione dei gialli flavonoli per soddisfare le vespe, ai licopeni rossi accessi e i multicromatici antocianosidi che formano delle piste d’atterraggio per le api.
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Maurizio Laura Cesare Grandi