Il nostro cervello è un’orchestra di neuroni
che si attivano e si spengono
creando pattern complessi
e balli ritmici.
L’attività elettrica cerebrale è rappresentata dall’attivazione spontanea di gruppi di neuroni rilevata momento per momento sullo scalpo; è espressa da flussi di ioni che, depolarizzando la membrana cellulare al passaggio dei potenziali sinaptici, generano dipoli elettrici. Viene misurata attraverso l’elettroencefalogramma (EEG).
Data la complessa struttura della neocorteccia, la registrazione EEG non misura il potenziale generato da un singolo dipolo, ma la somma algebrica delle variazioni di potenziale derivanti da decine di migliaia di dipoli sull’area esplorata.
Il contributo principale è fornito dalle cellule piramidali (i neuroni più grandi nel cervello) disposte parallelamente tra loro e perpendicolari alla superficie della corteccia. La loro attivazione sincronica (coattivazione) produce oscillazioni ritmiche e transitorie che coordinano popolazioni e circuiti neuronali che si contraddistinguono per frequenza (tra 0,5 e 50 Hz), ampiezza (da 1 a 200 V) e forma d’onda (Cooper, Osselton & Shaw, 1980).
Le principali bande individuate: ONDE GAMMA (γ), 30-80 Hz (2-20 uV). Sono le onde più veloci (30-80 Hz, con frequenza dominante di 40 Hz). Poco ampie (come beta). Favoriscono l’integrazione sensoriale, perceptual binding (mettere insieme le informazioni sensoriali captate dall’ambiente), carico in memoria di lavoro, consolidamento mnestico e complesse funzioni cognitive. ONDE BETA (β), 13-30 Hz (2-20 uV). Riflettono la veglia attiva (stato di allerta), nel corso di una intensa attività mentale. Sono prevalenti in aree frontali-precentrali. Sono onde piuttosto veloci ma poco ampie. ONDE ALFA (α) 8-12 Hz (50-100 uV). Implicate nella veglia rilassata (ad occhi chiusi) e negli istanti precedenti l'addormentamento, hanno maggiore ampiezza e minore frequenza rispetto alle onde beta. Prevalenti nelle aree occipito-parietali. Se apriamo gli occhi le onde alfa scompaiono (desincronizzazione alfa) e si passa alla prevalenza beta. ONDE THETA (θ) 4-7 Hz (5-100 uV). Più ampie delle alfa. Sono associate all’addormentamento e agli stadi 1 e 2 del sonno NREM e del sonno REM. Tuttavia ci sono onde theta, frontali, che riflettono attività cognitiva legata a consolidamento mnestico, attenzione e processamento attivo (meditazione, impegno cognitivo, attenzione focalizzata, recupero da memoria a lungo termine). ONDE DELTA (δ) 0.5 – 3.5 Hz (20-200 uV). Hanno un’ampiezza consistente. Caratterizzano il sonno profondo NREM e gli stati di incoscienza, sono incompatibili con la veglia.
Vantaggi della valutazione EEG:
- misura diretta dell’attività neurale;
- eccellente risoluzione temporale (risoluzione spaziale indeterminata);
- non-invasiva;
- economica.
Colori e frequenze
rispondono a pattern complessi
di attivazione cerebrale.
Oggi a La Torre, Progetto Neuroscienze e Neurodiversità con:
Maurizio Grandi (Oncologo, ImmunoEmatologo)
Arianna Ballati (Psicologa, neuroscienze e nutraceutica)
Alex Conti (Tirocinante a La Torre).
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