“In qualunque angolo di mondo, qualunque sia la lingua e la cultura del luogo,
tutti capiscono il sorriso e rispondono con un altro sorriso.
Il sorriso è un linguaggio universale.
Usatelo senza paura.
Gli altri si sentiranno attratti da voi”. (Joe Vitale “Istruzioni mancanti sulla vita)
“Se volete rovinare la giornata ad un brontolone, donategli un sorriso”. (Anonimo)
Il linguaggio non è l’unico canale attraverso cui si comunica, non è, comunque, il principale!
Le relazioni tra le persone sono basate su segnali non verbali, che passano attraverso canali sensoriali (tattile, olfattivo, cinestesico) e paralinguistici, come ad esempio tonalità, intercalare, mimica facciale, gesti, sguardi, postura, prossemica, abbigliamento, ecc.
Attraverso la comunicazione non-verbale (CNV) il linguaggio del corpo svela le proprie emozioni, i sentimenti e gli stati d’animo!
Tenendo a mente questo principio, possiamo essere sicuri di avere con noi uno strumento importante per intervenire nei diversi intrecci relazionali, che si definiscono sul luogo di lavoro.
Avete mai provato a sorridere ad una persona che vi sta rimproverando o è arrabbiata?
E’ come spegnere un incendio in un istante. Nella maggior parte dei casi la persona rimane disarmata e non trova alcun appiglio su cui scaricare il proprio malumore.
Relazionarsi in modo empatico, ironico ed armonico con i propri colleghi, o collaboratori, significa gestire le relazioni liberi dalle tensioni, dagli scontri o dai litigi; significa creare un clima di fiducia e di collaborazione.
Spesso bastano piccoli e semplici gesti per lavorare in armonia. Ecco di seguito qualche esempio.
- Non giudicate mai gli altri. Quando è necessario formulare delle valutazioni negative, partite sempre dall’analisi oggettiva dei fatti, portando prove con voi, ma non dimenticate mai di esprimervi in modo costruttivo e propositivo. Lasciarsi trasportare dalle emozioni e dalle valutazione “pressappochiste” stimola reazioni emotive anche da parte di chi riceve la valutazione: con queste modalità è facile scadere in fraintendimenti o in risse verbali.
- Siate propositivi e non polemici. Quando vi confrontate con i colleghi, non portate mai solo le problematiche, ma proponete anche delle soluzioni, preferibilmente usando una modalità comunicativa che ispiri collaborazione. Uno stimato manager di mia conoscenza amava ripetere ai suoi collaboratori: “se entri in questa stanza con un problema senza almeno una soluzione, allora tu fai parte del problema!”. Cosa preferite essere?
- Offrite sempre una prospettiva diversa (e positiva) da cui guardare il problema. Siate generatori di idee nuove, fresche e stimolanti e mettete passione in quello che fate.
- Usate parole di senso positivo, rassicurante e stimolante: curare il linguaggio è fondamentale. Dire, ad esempio, ad un collega (o collaboratore) che ha sbagliato ed è un incapace, stimolerà in questo un atteggiamento di difesa e di contrapposizione. Nella stessa situazione, spiegare che, pur riconoscendo l’impegno e la dedizione profusi, il lavoro presenta margini di miglioramento, produrrà un atteggiamento costruttivo ed incoraggiante.
- La capacità di ascolto empatico è fondamentale, sia per comprendere a fondo le tematiche affrontate, sia per stimolare un atteggiamento di collaborazione e condivisione. Non interrompete le persone quando parlano, ma ascoltatele con rispetto.
- Trasmettete buon umore, sorridete davanti alle difficoltà, siate collaborativi e disponibili verso i colleghi. Tutto ciò contribuisce alla diffusione di un clima di fiducia ed armonia.
- Curate, infine, la postazione di lavoro. E’ il posto in cui passate molte ore della vostra giornata. Arricchirla con piante, colori, profumi, diffondendo, dove possibile, musiche rilassanti, non può che essere di totale beneficio per l’equilibrio psico-fisico vostro e di coloro che lavorano con voi.
Queste semplici regole e gli atteggiamenti che ne conseguono, divengono a poco a poco virali ed in breve anche i vostri colleghi o collaboratori ne verranno contagiati!
Buon lavoro