Down-shifting, work-life-balance (ossia equilibrio tra vita lavorativa e privata), politiche e pratiche di conciliazione lavoro-famiglia …
Si sente sempre più parlare di questi argomenti e parallelamente aumentano le produzioni di documenti, azioni e leggi sul tema.
Soprattutto cresce il numero delle persone che affermano di essere stanche dei ritmi frenetici imposti dal proprio lavoro, che si lamentano dello stress, che dichiarano di essere “workaholic” (letteralmente, “sindrome da ubriacatura da lavoro”) e che sono alla ricerca di un cambiamento.
Sono sempre più numerose le storie di persone che hanno fatto scelte estreme lasciando, all’apice della propria carriera, lavori ben remunerati e soddisfacenti. Cito, tra questi, il noto e coraggioso esempio di Simone Perotti, che ha “detto basta”, ha lasciato “soldi e carriera” ed ha cambiato vita.
Il minimo comun denominatore di tutto ciò? La ricerca continua di un equilibrio tra due aspetti fondamentali della propria vita: lavoro e cura degli aspetti personali di benessere.
Alcune aziende ed organizzazioni, coscienti del fatto che i dipendenti completamente dedicati al lavoro divengono inefficienti e demotivati, hanno promosso politiche e buone pratiche per stimolare una conciliazione tra lavoro e vita privata.
Secondo la mia esperienza (vissuta sia all’interno delle Direzioni del personale, che come consulente esterno), posso affermare che le aziende e le organizzazioni in generale inseguono sempre e comunque il risultato economico, anche sotto Direttori del personale illuminati.
Progetti di questo genere non sempre sono destinati al successo!
Le leggi, i proclami, le politiche aziendali e tutte le azioni e determinazioni non possono avere una propria valenza, se prima di tutto non si antepone una scelta personale.
L’orario flessibile, gli asili nido aziendali e le “buone prassi” sicuramente aiutano, ma non bisogna aspettare che siano gli altri a compiere il cambiamento per noi stessi.
Prima di andare avanti con la lettura fate un primo piccolo test. Rispondete sinceramente a questa semplice domanda:
“Quanta attenzione e tempo dedico alle seguenti dimensioni della mia vita?”
(Sotto la colonna 1. scrivete il numero percentuale corrispondente ad ogni dimensione, il risultato totale deve essere 100).
1. Come sono organizzato ora — 2. Come vorrei riorganizzarmi
– Famiglia _________ % _________ %
– Socialità _________ % _________ %
– Sport e salute psico-fisica _________ % _________ %
– Lavoro _________ % _________ %
– Hobbies, Letture e attività creative _________ % _________ %
– Riposo e tempo libero _________ % _________%
______________________________________________________
TOTALE 100% 100%
Dopo aver risposto, chiedetevi se siete soddisfatti del risultato e pensate a come vorreste riorganizzarvi. Ridistribuite, ora, le percentuali in base a come desiderate fosse veramente bilanciata la vostra vita. (Sotto la colonna 2. scrivete il numero percentuale corrispondente ad ogni dimensione, il risultato totale, anche in questo caso, deve essere 100).
Quanto il primo risultato si discosta dal secondo?
Forse questa prima diagnosi può stimolare qualche riflessione! Se anche voi rientrate tra quelle persone che vogliono provare a cambiare le regole del gioco…della vostra vita prima di tutto, trovando un nuovo equilibrio, ecco qualche consiglio.
- Lavorate per obiettivi, pianificate la vostra vita lavorativa e non siate dispersivi.
- Non rimanete nel posto di lavoro inutilmente: quando avete raggiunto gli obiettivi che vi eravate prefissati per la giornata, chiudete tutto e andate a dedicarvi ad altro.
- Create un clima collaborativo e di fiducia con i vostri colleghi o collaboratori.
- Imparate a dire di no, quando vi viene richiesto più di quello che dovete o potete fare!
- Cercate di lavorare con passione, trovando nuovi stimoli e facendo il più possibile ciò che vi piace.
- Se coordinate gruppi, imparate a delegare e a far lavorare i vostri collaboratori per obiettivi. Se lo fate già, chiedetevi quali possano essere i margini di miglioramento!
- Usate le tecnologie per rendere il vostro lavoro più efficace ed efficiente. Non permettete che siano le tecnologie ad usare voi!
- Utilizzate orari flessibili, benefit e quanto di altro metta a disposizione la vostra organizzazione.
Dopo avere ricavato più tempo dal vostro lavoro, usatelo per tutte le altre dimensioni della vostra vita che avevate trascurato! Spero che il test vi abbia aiutato a definire le priorità! Cercare un equilibrio, non vuol dire necessariamente “mollare” tutto ed andare ad aprire un bar su un’isola deserta!
Cambiare si può, ritrovando la passione per quello che si fa e creando un clima positivo sia con i colleghi, che con i propri amici e famigliari!