Dalla Sicilia a Cipro, passando per Creta e fino alle isole dell’Egeo e dell’Anatolia; dalle isole del Mediterraneo fino al Caucaso e al Medio Oriente, passando per i Balcani e la Grecia continentale.

La  popolazione della Sicilia e dell’Italia Meridionale, rivela una  rete di migrazioni e scambi culturali a partire dalla prima colonizzazione del continente, geneticamente più simile a quelle delle  isole mediterranee,  Cipro, Creta a quelle dell’Egeo e dell’Anatolia.

Questa eredità mediterranea risale a  migrazioni durante il Neolitico e l’età del bronzo, ma le “parentele genetiche” degli abitanti del Sud Italia si spingono ancora più a Oriente fra il Caucaso e l’Iran settentrionale.

Fenomeni migratori più recenti, minoranze etnico-linguistiche degli Arberesche (comunità di lingua albanese presenti in Sicilia e in Italia meridionale) dei Griki in Salento.

Nel libro Atena nera  (Edizioni EST) Martin Bernal aveva  proposto che la civiltà greca classica derivasse direttamente da quella egiziana per via di migrazioni: Micene, Cnosso e la stessa Atene erano nate come colonie egizie.

Il DNA di 150 mummie conservate nei musei di Tubinga e Berlino mostra che  per l’Egitto sono passati libici,nubiani,assiri,persiani,ebrei,greci,romani,bizantini,arabi,turchi,inglesi,hyksos( la cui invasione pone fine al Regio Medio).Con forte continuità fra il periodo del Nuovo Regno preTolemaico, quello Tolemaico e quello della dominazione romana.
Anche DNA proveniente dall’Africa nera, ma solo  quando  i faraoni non c’erano più.

Fra 3200 e 2000 anni fa, la popolazione assomigliava a quelle dell’attuale Medio Oriente.

L’Impero Romano era un mosaico di popolazioni biologicamente diverse.


Finanziato dalla National Geographic Society e dal Progetto ERC LanGeLin, Davide Pettener antropologo del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Alma Mater

Scientific Reports, Unibo Stefania Sarno

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