Il terremoto che ha colpito Turchia e Siria il 6 Febbraio 2023, con magnitudo 7,8 e 7,5 della scala Richter, ha provocato uno spostamento di 3 metri della penisola anatolica.

Ieri.

Le prime testimonianze di terremoti risalgono al tempo degli Ittiti e delle città-stato della Mesopotamia nel II millennio a.C.

A seguito del terremoto del del 1999, che provocò 17 mila morti, il partito dell’Akp (il Partito conservatore turco della Giustizia e dello Sviluppo di matrice tradizionalista islamica) aveva incentivato infrastrutture e il settore edilizio.

Oggi.

Le promesse non sono state mantenute e anche le abitazioni costruite dopo il 1999 sono crollate a causa di materiali non idonei e il non rispetto delle leggi sulle costruzioni.

Il Presidente Recep Tayyip Erdoğan ha dichiarato tre mesi di stato di emergenza in 10 province turche. Costretto ad accettare aiuti dall’estero, soprattutto dai rivali Israele e Grecia.

In previsione delle elezioni presidenziali di Giugno 2023, per la Turchia si prospetta un periodo di interrogativi e difficoltà.

Per aprire il dialogo,
per continuare il confronto.

Insieme, il 20 Febbraio 2023

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