I casi della pandemia da Sars Cov-2 al mese di giugno 2022 risultano essere 1.093.996 (ASSIMEFAC, Società Scientifica Accreditata presso il Ministero della Salute).
«Se raffrontiamo i dati, corrispettivi del mese di giugno 2020 pari a casi 7.597 e del mese di giugno 2021 pari a casi 44.065 e il netto incremento della diffusione dell’infezione virale, dell’indice RT attestatosi al 30/06/2022 sul valore di 1,3 e del tasso di reinfezione pari al 9,5%, esprimiamo una forte preoccupazione per la progressione della pandemia e per le ulteriori possibili evoluzioni nel prossimo periodo autunnale». (N. P. Piacentino, Presidente Assimefac).
Nonostante il periodo estivo, si conferma sul territorio nazionale una fase epidemica caratterizzata da un forte aumento dell’incidenza, in costante crescita già da quattro settimane e che ha raggiunto i 586 casi/100.000 abitanti.
Otto Regioni (Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto) sono classificate a rischio “Alto di una epidemia non controllata non gestibile per la presenza di molteplici allerte di resilienza”.
Emilia-Romagna, Puglia e Veneto presentano una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3; Lazio, Liguria, Marche, Toscana e Umbria con uno scenario di tipo 2.
Umbria e Marche sono, ad alta probabilità di progressione per una probabilità maggiore del 50% di superare la soglia di allerta ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020.
Le rimanenti tredici regioni/PA sono a rischio “Moderato”. Campania, FVG, Lombardia, Piemonte, PA Trento presentano una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3; Abruzzo. PA Bolzano/Bozen, Sardegna e Sicilia di tipo 2. Calabria, FVG e Sicilia sono indicate ad alta probabilità di progressione per una probabilità maggiore del 50% di superare la soglia di allerta ai sensi del DM Salute 30 aprile 2020.
«Avremo bisogno di una evidenza reale per comprendere l’impatto che l’aggiornamento dei vaccini ha sulla protezione delle persone dal contagio e dall’evoluzione grave della malattia in autunno e in inverno, e quanto tempo potrebbe durare». (M. Cavalieri, Responsabile della strategia per i vaccini dell’Ema).
I nuovi vaccini dovevano essere approvati a fine luglio-inizio agosto, ma in Usa hanno chiesto di aggiornarli a Omicron 5 e si sono allungati i tempi.
Le regioni si preparano alla riapertura degli hub, con il via libera da parte dell’Ema e la successiva autorizzazione da parte di Aifa e del ministero della salute.
In autunno le richieste di vaccinazioni dovrebbero aumentare, con l’arrivo dei vaccini aggiornati.
«Non mi vergogno di dire che non ci aspettavamo quest’ondata. Credevamo che anche quest’estate sarebbe trascorsa con una circolazione scarsa». (N. Magrini, Direttore Generale dell’AIFA).
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