di Erica Poli e Maurizio Grandi

Forse molti non sanno che prima delle streghe furono le eretiche. 

Quando il reato di stregoneria non era ancora stato creato, le donne che conoscevano le verità antiche del rito della cura erano incriminate di eresia, torturate e uccise.

Qualcosa aveva fatto sì che il sapere ancestrale di Madre Natura da sempre amministrato dalle Donne, sul limitare del mito e del sacro, ma anche con le mani immerse nell’acqua, nella terra, a sminuzzare semi, pestare foglie, preparare decotti e distillare l’anima dei fiori, facesse paura.

Donne figlie o compagne di medici, nell’antichità, apprendevano un sapere anche chirurgico che mescolavano all’attitudine tutta femminile alla cura.

Andavano a casa del malato, restavano per giorni, preparavano non solo pozioni medicamentose, ma i pasti, facendo ippocraticamente del cibo una medicina.

Vivevano in casa nella famiglia.

Forse anche per questo furono perseguitate.

Perché sapevano troppo della verità e delle miserie degli umani.

Non importò più con quanta compassione curavano, visto che il materno abita la cura delle donne.

Forse una ragione ancor più profonda fu che sapevano usare le parole.

Herba et verba dicevano i Latini: le donne non conoscevano solo l’arte delle erbe medicamentose, ma sapevano attivarne gli effetti con la magia delle parole.

Le preghiere e il canto, parole di cura, di amore, che oggi trovano conferma di efficacia nella scienza, con lo studio delle vie endorfiniche del placebo, e nell’ipnosi medica con la scoperta delle vie inconscie dell’immaginazione.

Due grandi reati: conoscere il corpo, non temere di metterci le mani, saperlo toccare, e conoscere il potere delle parole, la magia degli in-canti.

Ad un certo punto la politica si è disgiunta dalla filosofia, la medicina dall’arte sacra.

Allora la verità che unisce corpo e parole, così chiara ad una Donna, è diventata eresia.

E molti ancora non sanno che le prime eretiche, poi le prime streghe, furono le ostetriche.

Le Donne dei mille giorni d’oro.

A questo punto non è difficile capirne la ragione: conoscevano più di chiunque altra il mistero della vita e anche della morte, giacchè nell’antichità la mortalità perinatale non era cosa rara.

Amministravano segreti di utero, amnios, placenta, sangue, carne.

E sapevano dare, anzi sapevano darsi, con il loro sudore, mentre sorreggevano il sudore delle spinte della partoriente in un momento sacro e al contempo oltremodo carnale.

E questo fece paura: troppo potere, troppo vicino al senso della vita.

Allora furono i Tribunali, le imputazioni, le torture, il Malleus Maleficarum, Torquemada.

E cosa si chiedeva? Di confessare. E di confessare quello che era già stato deciso. 

Si chiedeva di piegare il mistero al controllo, di abiurare  la libertà del darsi all’altro, in corpo e anima.

É così che abbiamo scritto Mille giorni d’oro: con il desiderio di tornare ad onorare la Vita, con l’auspicio che chi voglia sapere qualcosa del senso della Vita vi trovi uno spunto, con l’intento di riportare in vita il senso profondo del dare, del darsi, con il tocco e con le parole, e di omaggiare le Donne che quel potere hanno per Natura. La vita in fondo è interessante solo se è in sfida continua con l’alto mare sconosciuto. È vita se si è capaci di partite sempre per perdere o guadagnare tutto.
Sotto la superficie delle cose, quando tutti e tutto scompaiono, attraversando la linea dell’orizzonte in cui l’infinito irrompe nel finito , inondandolo di luce, e ciò che è finito trascende se stesso nella visione dell’assoluto… Intuire, vedere dentro (intueri) il significato ultimo delle cose…
Rever d’un autre monde, d’ un monde dapres: eresia allora contro questa società dell’etica perduta.
Ma è eresia, rivoluzione, chiedere solidarietà, etica per un nuovo mondo ? É eresia combattere l’ordine di quel mondo che è fondato sul solo assioma del profitto ? É eresia chiedere una società che rispetti l’uomo  e la conservazione della vita?Allora, si, siamo colpevoli,  come lo sono stati Tutti Coloro che ci hanno preceduto e ci seguiranno. Siamo eretici,  fieri ed orgogliosi di esserlo, quand’anche, terminati i roghi, la punizione possa essere il silenzio e l’oblio che i grandi mezzi di comunicazione dei padroni del mondo possano riservare. 

Per questo il libro è frutto di un darsi di tutti gli Autori per scelta senza profitto personale, affinchè il darsi sia la matrice che conduce il libro.

Per questo il libro può essere trovato solo da chi lo cerchi, libero da logiche di profitto.

E il libro attende il ritorno delle Eretiche dei Mille giorni d’oro.

Post correlati