Agli inizi del 2008 sono morte 300 milioni di api nella fossa renana. Sono state cancellate in massa 7000 colonie, a causa dell’introduzione di prodotti fitosanitari nell’agricoltura industriale.
I pesticidi del gruppo dei neonicotinoidi  vengono assorbiti già nei semi e si diffondono in tutta la pianta con la crescita.
Durante la semina, il tempo era arido e ventoso e gli agricoltori avevano utilizzato macchine che spargevano i semi anziché seppellirli.

Fra i recettori ,nei neuroni ,vi sono i colinergici (che legano cioè l’acetilcolina)  i nicotinici, (che legano la nicotina) , numerosi nelle cellule nervose all’ingresso del corpo fungiforme, la regione del l’apprendimento e della valutazione dei dati provenienti dai campi sensoriali.
I neonicotinoidi si comportano come “agonisti”, hanno  lo stesso effetto dell’acetilcolina e provocano una forte eccitazione dei neuroni secondari; come conseguenza quei neuroni si saturano e si bloccano. I canali ionici si aprono e il sodio entra in modo incontrollabile.
La cellula  non ha più la capacità di reagire; l’elaborazione sinaptica non può più avvenire ed è impedita ogni possibilità di trasmissione dei segnali e delle informazioni. Nel giro di poco tempo l’animale muore.
L’Ufficio federale per la tutela dei consumatori e la sicurezza alimentare, dopo la moria di api, ha proibito la vendita di questa neurotossina, ma  solo per dieci giorni, dopo impiegato  nuovamente dagli agricoltori, che hanno speso miliardi in simili sostanze. Nel corso degli anni si sono verificare molte altre catastrofi analoghe in altri paesi europei, e la Commissione europea ha proibito l’impiego di tre neonicotinoidi, per due anni dal 2013.
Tra loro si affermano e sono  ancora utilizzati altri come  il tiaclopride(“Calypso” della Bayer CropScience).
Il“vantaggio” dei neonicotinoidi è la loro solubilità in acqua e la facilità con cui vengono assorbiti da foglie e semi ;  stabili ,si decompongono solo lentamente: con un’emivita di 100 giorni,le piante che li assorbono sono protette contro i cosiddetti parassiti come la diabrotica del mais,ma i neonicotinoidi sono  pericolosi per le colonie delle api:

Uno studio, svolto nel Regno Unito, in Germana e in Ungheria, ha esposto tre specie di api a colture di semi di colza, trattate con il clothianidin e il thiamethoxan, molecole ad attività insetticida appartenenti alla famiglia dei neonicotinoidi. I pesticidi finiscono anche sul polline e sul nettare e  gli insetti non riescono a riconoscerne la presenza.L’esposizione alle colture trattate  ha ridotto il successo dello svernamento delle comunità delle api, fondamentale della sopravvivenza annuale, in due dei tre paesi presi in esame. (  Centre for Ecology & Hydrology, Science).
 Uno studio condotto a Harvard conferma  il legame tra moria delle api, pesticidi killer e inverni più rigidi(Harvard School of Public Healt).

 

Se l’ape scomparisse dalla terra all’umanità resterebbero quattro anni di vita; niente più api, niente più impollinazione, niente piante, niente alberi, niente esseri umani”. Albert Einstein

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