La sopravvivenza di un alveare è legata al senso, innato, della comunità. Cioè quel senso che pare essere stato bandito dalla società degli umani.
Homo homini lupus, questa è la realtà attuale.
Espaserata da un individualismo patologico che ha sostituito i diritti civili ai diritti sociali.
D’altronde le società comunitarie sono ora descritte come un fenomeno dei tempi oscuri, quando ci si poteva “persino” sacrificare in nome della sopravvivenza della comunità, della stirpe, della propria etnia. Esattamente quello che fanno le api che sono pronte a morire affinché la regina possa garantire la vita dell’alveare.
Greci e troiani rappresentavano il senso della comunità, il senso dell’appartenenza a qualcosa che andava al di là dei diritti individuali. C’erano Sparta e Atene al di sopra degli spartani e degli ateniesi.
E lo stesso a Tebe o a Troia, ma anche nella Roma dei re e della repubblica, nelle tribù germaniche ed in quelle celtiche.
L’individuo esisteva in relazione al gruppo, al suo gruppo.
Era parte di una famiglia, di una tribù, di un popolo.
Una concezione che viene meno con il trionfo del mercantilismo. Anche se la stessa forza dei mercanti e dei primi banchieri era comunque legata alla forza di legami famigliari e di rapporti politici nelle città di origine. Che si trattasse dei Medici o degli Estensi, degli Orsini o dei Visconti, il rapporto con la propria terra si evidenziava anche nei capolavori architettonici realizzati nelle proprie città, nei quadri e nelle statue che le abbellivano, negli inviti a poeti e letterati. La stessa Chiesa edificava meravigliosi luoghi di culto non solo come omaggio al Divino ma anche come celebrazione di una comunità che era in grado di erigere cattedrali. Poi il mercante ha cominciato a recidere le proprie radici, il banchiere è diventato cosmopolita, l’individuo ha sostituito la comunità e il privilegio personale ha preso il posto del dovere nei confronti della propria gente.
I luoghi di culto si sono trasformati in musei a pagamento, privi di ogni rapporto con il Divino e, soprattutto, di rapporto con la popolazione locale. Chiese a pagamento per le foto dei turisti e non importa che siano stati i sacrifici della popolazione a permettere la costruzione. Al posto della comunità sono sorte aggregazione momentanee di interessi personali condivisi.
Prive di un fine che vada oltre un vantaggio materiale immediato. Eppure, come le comunità delle api riescono a sopravvivere nonostante i pesticidi, ci sono ancora comunità umane in grado di essere solidali e di guardare ad un futuro comune che vada oltre il diritto di non rispettare le regole della convivenza in nome del proprio gusto individuale.