La preparazione del cibo nelle catene di fast food sta anch’essa cancellando un gran numero di occupati, grazie a una macchina che “riesci a preparazione circa 360 hamburger all’ora, tosta anche il pane affetta gli ingredienti freschi come i pomodori, le cipolle e i cetrioli sott’aceto, inserendoli nel panino una volta ricevuto l’ordine; la raccolta delle arance sta per essere compiuta da robot a forma di polipo in grado di riconoscere, localizzare i frutti e coglierli con i loro otto tentacoli.

Non c’è ancora un “Mino Raiola”, ma ormai attorno agli chef c’è un sottobosco di “procuratori”, manager, cortigiani e adulatori. Cosi emergono pure chef di dubbio valore che assurgono alle hit parade del web, sponsorizzati da clan familiari&Co. In questo mondo di cartone, ci sono anche i tanti “fuori del coro” che non hanno chi suona la gran cassa.

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